.

.

giovedì 27 febbraio 2014

Gervasoni falso come la famiglia del Mulino Bianco

Per non parlare di arbitri e di querele sempre dietro gli angoli come i cecchini, in attesa della partita che finalmente ci liberi dal ghetto del campionato italiano, voglio dire che mi fanno ridere certi pazzi, che un po’ per sfidare la sorte, un po’ per mettersi alla prova, si buttano da un ponte legati ad un elastico. O quelli che fanno paracadutismo per dimostrare a se stessi di avere coraggio. O altri, tipo Gervasoni che rischiano tutte le volte di rompersi l’osso del collo sotto le vementi spinte di energumeni come Borja Valero, o chi invece parte per i cosiddetti viaggi-avventura in luoghi lontanissimi e sconsigliati dalla Farnesina pur di non guardare più le partite di calcio italiane dirette da Gervasoni. E a proposito di viaggi pericolosi mi viene in mente quello nella passione Viola, con il rischio di cadere sotto i colpi dei kalashnikov di Calvarese o Damato, o di essere rapiti da una banda di stronzi come Braschi e Nicchi. “No, non so come la pensa lei, io amo la vita comoda, per capirsi meglio, come quella di chi ha certi bacini di utenza, una vita senza il rischio della sudditanza psicologica. La sera voglio tornare da mia moglie e da Tommaso. Non sono mica scemo come Montolivo che torna e ci trova l'idraulico”. Mi era sembrato un signore distinto quello che avevo incontrato sull’aereo. Ora stavamo andando verso il parcheggio, visto che grosso modo, da quello che ci eravamo detti, avevamo le macchine non troppo lontane l’una dall’altra. Era abbastanza buio in quello spazio semi deserto, ma sapere di essere in compagnia di una persona tranquilla come lui, mi dava una certa sicurezza. Poi gli ho detto ad alta voce “perché si dovrebbe rischiare la vita, quando invece possiamo starcene al sicuro, senza pericoli nella nostra città?” E dopo aver rallentato un attimo a riflettere sulle mie stesse parole, mi sono tornate in mente anche quelle di Borja Valero che di fatto sconfessavano il referto arbitrale. Improvvisamente ho cominciato a guardarlo come se mi ricordasse qualcuno. Anche lui intanto si era fermato a fissarmi. Vedevo i suoi occhi brillare sotto uno dei pochi neon che non illuminavano il parcheggio. Mi fissava ma non avevo paura come invece mi capitava quando veniva designato Calvarese. E di cosa dovevo avere paura poi? Anzi mi avvicinai a lui e gli misi la mano sulla spalla, quindi gli dissi con convinzione “guardi che i suoi sono ragionamenti da persona davvero sana di mente ed equilibrata, quando conviene con me che non vale la pena rischiare". Poi si volle presentare “sono Gervas” Lo bloccai subito prima che finisse, ecco chi cazzo era. E ripresi il discorso “Allora peccato però che…” e lui sorridendo in modo strano “peccato cosa? ” Ormai lo avevo riconosciuto “peccato che io invece non lo sono una persona sana di mente ed equilibrata. E venne anche a me uno strano sorriso, mentre gli scaracchiai in un occhio. Poi una voce di donna da lontano che si stava avvicinando correndo, mi nascosi dietro a una BMW tedesca del cazzo, “Gervaso! Gervaso! Te lo levo io il moscerino dall’occhio” Mi ero sbagliato, sono proprio una merda e hanno ragione a querelarmi. Cazzo, ci si può sbagliare davvero, allora ha ragione anche quella faccia a culo di Braschi, in fin di conti anche in questo caso è stato solo un misero 1% di percentuale di errore. Oggi è toccato a Gervaso, domani può succedere ad Antonio quello che fa la pasta, basta metterci davanti per errore una D apostrofata. Adesso per farmi perdonare però dell’essermi dimostrato così bifolco nei confronti del povero Gervaso devo dire due parole a mia discolpa. Gervasoni è un falso e in malafede, perché scrive un referto che non può essere più solo una percezione sbagliata di campo, del momento, e quindi anche legittima, no, le dichiarazioni di Borja Valero avvalorate  dalle immagini sconfessano definitivamente la teoria della buonafede di certi arbitri. Braschi che ne loda la conduzione è quindi un colluso e a sua volta un falso. Sono orgoglioso delle parole di Borja Valero e di quelle di Montella. Queste si coraggiose perché contro il sistema. Sono orgoglioso che la società le abbia autorizzato, atteggiamento duro, volto allo scontro frontale. Perché questo dimostra che anche quelli di Calvarese e Damato non erano errori ma parte di un disegno. E che strappo sia allora. Adesso aspettiamo la risposta del giudice sportivo. Insomma, non fatemi più sputare in un occhio a nessuno. E intanto per la famiglia falsa come quella arbitrale, dopo i Galletti e gli Abbracci, la Barilla crea il nuovo biscotto, gli “inculati”. Dedicato al buon Borja Valero.


48 commenti:

  1. Le parole di Conte in questa circostanza, di apprezzamento nei confronti degli arbitri, sono un inno alla inopportunità ed alla provocazione.
    Solo chi si sente intoccabile e diventa, in quanto tale, prepotente ed arrogante, può permettersi di essere , in Italia, così cafone, impunemente.

    RispondiElimina
  2. Confermo, la Fiorentina potrebbe rinunciare alla clausola compromissoria e denunciare Gervasoni.

    RispondiElimina
  3. Confermo, la Fiorentina deve fare proposte ufficiali, come, ad esempio, il sorteggio integrale, un'autorità terza giudicante l'operato arbitrale, la moviola in campo, tutto il resto sono parole scritte sul bagnasciuga che in circostanze analoghe ogni Presidente pronuncia.

    RispondiElimina
  4. Quanto a noi tifosi: Class Action! Class Action! Class Action!

    RispondiElimina
  5. Che Braschi decida che Gervasoni per un po' non arbitri la Fiorentina non solo non me ne frega un cazzo, testimonia la condizionabilità del designatore e la sua subalternità da parte di chi vuole condizionare. Nessun arbitro farà mai uno sgarbo ad una grande sapendo che se ne diventa indesiderato Braschi gli impedirà di arbitrarla.
    La Fiorentina deve chiedere che la si smetta con la logica degli indesiderati che è alla base del condizionamento, e pretendere il sorteggio integrale.

    RispondiElimina
  6. Se non fossero bastati gli altri 85', i cinque minuti finali di Gervasoni dimostrano che gli errori umani c'entrano poco. Quei cinque minuti da invasato dimostrano che l'uomo Gervasoni aveva perso il capo ed il controllo soprattutto di se stesso e, quindi, della partita. Perchè? Non era stata fin lì una partita eccessivamente spigolosa, l'unica espulsione avvenuta per doppia ammonizione tra l'altro abbastanza discutibile (soprattutto il primo giallo). Quel poco di spigoli li aveva creati proprio lui con una direzione monotematica, come sempre contro i viola. E allora cosa gli aveva fatto perdere la trebisonda? Il pareggio di Mati? Fatto sta che un designatore che non si accorge di quei cinque minuti e dice che è stata una direzione ottima o è demente o è davvero colluso. Se poi alle parole fa seguire le azioni e lo premia invece che farlo stare a casa fino a fine campionato, è la prova che è decisamente colluso.

    RispondiElimina
  7. Anche io ho ipotizzato ciò che sembra persino assurdo, e cioè che sia stato il pareggio di Mati a far perdere la testa a Gervasoni. Come può capitare ad un killer che doveva uccidere invece si rende conto che è riuscito solo a ferire.

    RispondiElimina
  8. Mi piacerebbe che la Fiorentina tesserasse e portasse ogni volta in panchina due calcianti dei più cattivi e violenti, da scatenare contro i Gervasoni di turno ogni qual volta se ne presenti l'occasione. Sai che risate ci faremmo (scherzo, ovviamente).

    RispondiElimina
  9. Vedo che Corriere dello Sport/Stadio, che ho sempre considerato cartaccia, ha aperto da due giorni, una bella campagna di lotta. I titoloni di ieri ed oggi, anche se rivolti a personaggi che si fan beffe del comune senso del pudore, qualcosa smuoveranno e in tutti i casi va detto che quel giornale, ancorché senza appeal, la sua parte la sta facendo eccome. Come i nostri tifosi, pur con fantasiose e non sempre efficaci ipotesi di protesta. Ed è per questi, oltre che ovviamente i propri interessi, che la società non deve fermarsi a due paroline di ADV o Prade`.
    E` ora il momento di affondare con comunicati ufficiali gestiti da avvocati,, gervasoni col suo referto e labiale, ha fornito ricca e reale pezza d'appoggio per avvalorare le nostre tesi, alle quali poi dobbiamo allegare i torti tecnici che solo allora potranno prendere risonanza e valore. Se la società mancherà questa ghiotta occasione, possiamo abbandonare l'idea di una battaglia per abbattere a spallate e se serve, cannonate, il putrido palazzo. Ed ovviamente sarò il primo deluso. Diego esci fuori, Firenze è pronta alle armi.

    RispondiElimina
  10. Oltre ad essere una presa per il culo nei nostri confronti ("non subirete più le ingiustizie da Gervasoni, le subirete da Calvarese, Mazzoleni, Tagliavento, Damato, ecc."), è un segnale di incoerenza grave dei designatori, che decidendo così ammettono implicitamente che il dolo c'è stato, ma esplicitamente difendono l'arbitro con le loro dichiarazioni e lo lasciano impunito facendolo continuare ad arbitrare altrove. Per me si è ricostituito un sistema con tanto di "cupole" come quelle emerse in Calciopoli, deve essere sollecitata la giustizia ordinaria, la clausola compromissoria dobbiamo sbattercela sui coglioni.

    RispondiElimina
  11. Consentitemi una divagazione per mettere anche un po' di buon umore. Strepitoso Renzi, incontrando delle scolaresche per prima cosa ha chiesto chi è della Fiorentina, ed a questi ha battuto il cinque.
    Questo è il mio Presidente del Consiglio! Ah ah ah ah ah ah ah ah!!!

    RispondiElimina
  12. D'altro canto vedo che si leva, per la prima volta, una campagna di stampa favorevole ai viola. Oso sperare che sia finalmente indotta da un Diego incazzato che, se vuole, le sue pedine a livello di media le può muovere anche lui. A giugno ci sarà un rinnovamento dei quadri tecnici dell'AiA, già previsto, ma che potrebbe essere influenzato, nella sua entità e nelle sue scelte, dagli avvenimenti. La soluzione dovrebbe essere, a prescindere dai quadri tecnici, di far dipendere l'AIA da un autority esterna non legata alla FIGC, ma per questo devon volare i cassettoni.

    RispondiElimina
  13. Infatti, Jordan, personalmente quando bacchetta elkann rido, dice verità ma battute restano. Qui si è davanti a soprusi, mafia, corruzioni, insomma tutto il peggio del nostro sistema Paese, tutto quel marcio che lui non perde occasione di denunciare pubblicamente. Ha ora la possibilità di far seguire le azioni alle parole. Io lo stimo molto, ma se non muove un dito la cosa mi fa pensare, sembra che dopo Calciopoli, per la Fiorentina gli abbiano amputato la lingua.

    RispondiElimina
  14. Il mio è invece quello che rende dignità agli italiani, anche fosse gobbo.

    RispondiElimina
  15. La mia era una battuta. Sono pienamente d'accordo con te, ed io sono convinto che Renzi gliela renderà, la dignità agli italiani.

    RispondiElimina
  16. Infatti CHIARI, noi le battute possiamo permettercele, lui non dovrebbe. Dimentica la sua Mission quasi Impossible, dovrebbe lasciare stare le battute, non è più il nostro sindaco, ma rappresenta gente che non ha lavoro, pensioni e sanità. C'è poco da ridere e molto da lavorare ( primo tra tutti combattere la UE che ci uccide, se no, fuori. Dobbiamo sacrificare la vita degli italiani per l'Europa? Mai.)

    RispondiElimina
  17. Lele, in quel caso la battuta ci stava tutta, molto meglio così che chi tramava nell'ombra, a Palazzo Chigi, a favore di questa o di quella squadra.
    Lui le battute le fa perché è nel suo stile, generalmente sono simpatiche a volte taglienti ma sempre efficaci, e soprattutto non fa solo battute.
    Sul resto ne abbiamo parlato e non volevo riaprire quella discussione.

    RispondiElimina
  18. Più che Gervasoni, il coperchio lo ha tolto Diakitè. Finora nessuno dei nostri picchiava in campo e quindi la disparità di trattamento non si notava. Gli avversari picchiavano come fabbri, rompendo ginocchia qua e là, con il beneplacito dell'arbitro. Adesso che il fabbro l'abbiamo pure noi, il nostro lo ammoniscono al primo fallo, i fabbri altrui hanno la stessa "licence to kill" che avevano prima. Però almeno la si nota.

    RispondiElimina
  19. Quanto al Governo, è tempo che il Ministro competente in campo sportivo dica la sua. C'è da tutelare l'autonomia del mondo sportivo rispetto alle beghe politiche e nello stesso tempo è necessario che il Governo del nostro paese, alla luce dei ripetuti e clamorosi episodi di corruzione nel mondo arbitrale del calcio e più in generale nel sistema calcio, chieda una sua Riforma che ne garantisca l'etica sportiva e l'ammodernamento.

    RispondiElimina
  20. E' talmente lampante la malafede di gervasoni, che dappertutto ci esprimono solidarietà, persino dai tifosi gobbi....

    RispondiElimina
  21. LETTERA APERTA al calcio italiano: La ragione non può negare la bontà del principio egualitario, me passioni (insane?), pregiudizi, interessi ne impediranno sempre l'attrazione. Questa é una sentenza cinica, per i demagoghi,mare azionaria e quasi antidemocratica, me noi viola siamo idealisti, noi abbiamo letto Machiavelli, Tacito, Mazarino, Tocqueville. Noi on abbiamo la testa tra le nuvole, noi abbiamo i piedi saldi in terra. Non ci siamo mai fatti troppo illusioni, e con gli anni e l'esperienza, c'è ne siam fatte sempre meno, e ora non c'è ne facciamo. Punto. L'uomo (arbitro di calcio...?) va preso per quello che é, con buona pace dell'amico-Rosseau e del nemico-Conte; il primo predicava che nasciamo buoni ma poi la società (cupola...?) con pregiudizi, tabú (sorteggio integrale? Autorithy?), le sue convenzioni (bacini d'utenza?), le sue inique sanzioni (Valero...?), ci sottomette. L'altro, Conte (conato, scusate...) ci insegna che l'uomo non nasce buono, nasce già storto (gobbo...?), perché la bontà presuppone giustizia, e questa sottintende l'uguaglianza. Quel l'uguaglianza che Jules Renard definì "Utopia dell'invidia". Si, Rosseau oggi é più attuale di un salentino gobbo contemporaneo. Si, l'uguaglianza nel calcio non esiste, non esisterà mai, se non nelle omelie dei tromboni dell'establishment, nei retori della tv. Nessuno di noi vuole essere (calcistica-mente) uguale ad un gobbo o uno strisciato. Io vorrei il palmares della Juve ma non baratterei mai la coscienza della Fiorentina, il sentimento, "l'individualitá" della viola con il Re-Mida-gobbo-colluso-di turno. No. La Fiorentina vuole essere caparbiamente se stessa, con le sue linee guida, la sua concezione del calcio, in campo e fuori e non potrà mai essere una concezione uguale a quella di altri. Noi, Della Valle, la Fiorentina possiamo lenire le virulenze, stemperare i furori ma non spegneremo mai la tracotanza, il potere. Purtroppo. Tracotanza, affarismo, volontà di delinquere fanno parte dei neuroni, delle loro cellule, dei loro istinti-ragionati (Wooow! Si). La Nostra ambizione é un moto passionale, anche la più lucida. L'amore per il calcio é la prima vittima del sistema, mentre potrebbe essere il primo beneficiario; la passione fa compiere grandi gesta (per noi si) ma fa compiere anche grandi efferatezze (gli altri) e allora non é più "passione", no. È cattiveria, é accanimento non-terapeutico. Quel che hanno fatto, stanno facendo al calcio italiano non ha regole, non ha limiti e assai di rado la ragione, l'intero letto riescono a smussare asperità pilotate. Gli interessi hanno un peso enorme, soverchiante, nel rendere utopico il concetto di uguaglianza; il,potere fa tutto e solo per tornaconto. I santi apparenti del calcio mettono i loro interessi al servizio di un male superiore. Il potere é un feticcio da adorare, mentre a noi, ad altri rimane la merda loro da odorare. Chi più ha più vuole, fregandosene dell'etica, delle regole; questa gente, il,potere, non si guarda mai dentro, non consulta la coscienza, non fa bilanci esistenziali. Non si guardano dentro perché hanno le vertigini, osservando il vuoto. Solo "un qualcuno" che abbia coraggio, forza, potrebbe rovesciare il tutto in maniera inconsolabile per la Cupola, un lutto sportivo più grande rispetto ai loro delitti calcistici che hanno operato. Questa gente non recupererá più l'umanità perduta, ma non possono capirlo, non hanno la fierezza di chi ha fatto nascere il Rinascimento, la bellezza, l'estetica moderna...quelli che han fatto nascere una viola che nonostante terreni aridi viene innaffiata spesso dalle nostre lacrime, altre volte-la Viola- si autoalimente con la passione intangibile, ma che si sente, di ognuno di noi, piccoli Rosseau del calcio. (Scusate la lunghezza). Forza Viola!!

    RispondiElimina
  22. Terzo rigo é "...attuazione" e non attrazione. Quarto rigo é "magari reazionaria..." E non mare.

    RispondiElimina
  23. Ci sono errori ortografici involontari, scritto tra un ufficio "burocrato" e marche da bollo...so che coglierete.

    RispondiElimina
  24. Come previsto, braschi delle parole di ADV si va un baffo, fare arbitrare ancora gervasoni è la lampante prova che era solo un misero sicario coperto da mandanti che ovviamente poi lo proteggono. Se non ci arbitra più lui, ne verrà un altro uguale. Tutta Firenze sta contro i soprusi e pare si possano raccogliere alleanze da chi, come noi, li ha dovuti per anni inghiottire a capo chino.
    Cazzo società, fatti sentire, esci fuori!

    RispondiElimina
  25. Conte tra 20 anni...o meno...

    RispondiElimina
  26. Pare che il nome più accreditato per la successione di Braschi sia Rosetti: dalla padella alla brace, l'uomo di Galliani per eccellenza, ce ne ha combinate una e via anche lui, soprattutto in partite contro il Milan, senza dimenticare di quando ci volle far passare la mano di Zauri per una traversa.

    RispondiElimina
  27. E in quell'anno della parata di Zauri "non vista" da Rosetti, l'andata contro i l'azziali la perdemmo 2-3 in casa, con rigore macroscopico negato a noi e tutti e tre i gol degli avversari in fuorigioco. L'arbitro era Rizzoli, giusto per ricordarlo.

    RispondiElimina
  28. Anche fiorentinanews ci legge. E ci copia (e manipola gli orari per far credere il contrario)

    RispondiElimina
  29. Lele le reazioni eclatanti hanno senso se son mirate a qualcosa, se no si fa come quelli della massima di Mao, si fa solo il loro gioco. Molto più importanti son le reazioni silenziose, quelle che non si vedono ma fanno danni e quelle spero che le abbiano, il potere ora ce l'hanno anche loro e si vive in un mondo dove fa poca strada Braveheart, e molta di più Richelieu. A Nicchi e a Braschi, che in fondo sono anche loro pedine, ma soprattutto a chi li muove, gli si deve fra tremare il culo sul serio ma non a discorsi o a gesti clamorosi ma fini a se stessi, ma facendo capire che anche loro posson sentir male, che gli può finire. Io in queste azioni ci spero, e anche se non le vedo, se ci sono poco mi importa..

    RispondiElimina
  30. Non sono le persone, gli uomini che fanno la differenza, sono gli incentivi che determinano le azioni. Ci si può mettere pure Ovrebo a dirigere l'Aia, ma se il suo stipendio dipende dall'agire contro l'equità e la trasparenza, si comporterà di conseguenza. Va bè, magari proprio Ovrebo no, ma il senso è quello.

    RispondiElimina
  31. Lo strano è che sembra che Rosetti vada bene alla Fiorentina.

    RispondiElimina
  32. Potrebbe essere Renzi che salva anche il calcio?

    RispondiElimina
  33. Domenica ci arbitra Banti mentre quel bugiardo di Gervasoni va a fare l'add 1 in Milan Juve.

    RispondiElimina
  34. Diciamo che domenica Gervasoni fará "il palo". Lunedì con tutta quella fretta di uscire ha fatto capire che aveva il complice con l'auto accesa, fuori il Tardini. Scambiano i ruoli: palo, pilota, esecutore...

    RispondiElimina
  35. Se il Trabzonspor fará l'impresa mi taglierò la barba da modello di Ralph Lauren...o (de)Lauren..tis. (Oltre a stappare spumante fatto a Casoria...).

    RispondiElimina
  36. Già sta male fin d'ora, non sa chi deve favorire.

    RispondiElimina
  37. Mica lo decide lui, glielo dice il barberinese

    RispondiElimina
  38. Mi sa che l'impresa la fa lo Swansea. Giocano proprio bene, molti dei giocatori li vedrei bene nella Maquina.

    RispondiElimina
  39. Yawn... partita soporifera...

    RispondiElimina
  40. Meglio così, due delle tre missioni di stasera (1- passare il turno, 2- non stancarsi) le stiamo compiendo. La terza sarebbe far sbloccare Gomez

    RispondiElimina
  41. Ilicic almeno dimostra di saper battere le punizioni, un po' quello che ci mancava, come diceva anche e soprattutto il grande Deyna.

    RispondiElimina
  42. Beh, lui avrebbe anche segnato, ma gliel'hanno annullato

    RispondiElimina
  43. La dormita finale che costa il pari in una partita dominata è indolore e stavolta ci può importare un bella sega, ma talvolta ci capita anche in ben altre partite di tener palla, creare, gigioneggiare e poi prenderlo in tasca.
    Comunque per oggi bene così, dovevamo amministrare senza stancarci è così è stato.
    Peccato solo per Gomez fermato dal guardalinee mentre saltava il portiere, è ancora fuori condizione ma speriamo che oggi gli sia stato utile per i 90 minuti nelle gambe. Compper abbastanza goffo sul gol danese, per il resto mi astengo dai commenti sui singoli, è stata gara d'allenamento e mi girano ancora i coglioni per Parma (e penso sia uno stato d'animo diffuso, a giudicare dai commenti di questa giornata, molti in meno del solito).

    RispondiElimina
  44. Infatti, ce ne girasse una come si deve...

    RispondiElimina
  45. Partita interessante per due motivi, la punizione di Ilicic che non vuol farci dimenticare che razza di piedi ha e lo stop al volo di Borja su lancio di 60 metri di Roncaglia sparato a pieni fuorigiri, due lampi in mezzo ad una partita che aveva poco o nulla da raccontare se non il mettere benzina nel serbatoio del panzer che, giocoforza, ha autonomia ridotta all'osso, vuoi per statura, peso e stazza, l'armadio tedesco deve giocare, giocare e giocare. Sotto con la juve.
    Mi aspettavo fuoco e fiamme come manifestazioni e striscioni polemici e cori per la squalifica di Borja, o avevo il volume troppo basso, o sono diventato cieco oppure hanno deciso di sparare cartucce in campionato non creando commistioni fra beghe interne e visibilità europea.

    RispondiElimina
  46. LEO LASTRA, riflettevo sulle parole di ieri di Valero...parole che unite a quelle di un anno fa (poco più) di Pizarro danno da riflettere veramente, soprattutto a noi. Ogni tanto, anche stasera, Valero dava l'idea di essere un po'...scocciato...O forse era la mia impressione. Questa sera i tifosi han fatto i signori, gran signori...con una battuta potremmo dire che come in Italia gli arbitri hanno un comportamento e all'estero un altro (più...seri), così l tifoseria viola...

    RispondiElimina
  47. Borja l'ho visto molto sereno e professionale anche stasera e tutti gli arbitri in Italia avrebbero dovuto apprendere la lezione che ha offerto, a livello comportamentale e caratteriale questo ragazzo può dar lezioni a chiunque le voglia o le chieda espressamente. Giocatore eccezionale, non solo per la tecnica. Ed ho apprezzato molto le parole di Montella che a Sky ha detto che Gervasoni lo avrebbe fatto dirigere anche questa domenica, e non erano parole di circostanza o con tono ironico; non vorrei che alla fine però passassimo per quelli che siamo sempre stati, non vorrei dessimo l'impressione che alla fine a prenderlo nel culo ci si fa l'abitudine, si anestetizza il canale e si atrofizza l'orgoglio, c'è da lavorare, non con urli di sfida, guaiti di dolore o inveendo disprezzo ma scalzando una poltrona alla volta, minare le fondamenta della cupola e ai primi scricchiolii assestare il colpo di grazia con una bella palla da demolizione. Siamo vicini ad una crisi di rigetto, su Borja l'hanno fatta talmente sporca (e stasera su Sky, dai commentatori fino agli ospiti presenti) che nessuno ha più il coraggio di nascondersi dietro un dito, è talmente oltraggiosa e sproporzionata la squalifica che Braschi e Nicchi si sono giocati il posto senza possibilità di riconferma. Non c'è giornale, non solo italiano, che non abbia messo sotto il riflettore l'episodio, non rimarrà che ruttosport a pubblicare le parole infamanti del parrucchino che hanno fatto eco e seguito con lo stesso apprezzamento a due fired senza appello.

    RispondiElimina