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mercoledì 1 aprile 2020

Guardando Borrelli


Nel frattempo è sparito un Van Gogh del valore di 6 milioni, subito dopo il Bambi ritagliava lettere da un vecchio “Gente” per comporre una frase tipo “se rivolete il Van Gogh date il via libera ai Coronabond”. I numeri del contagio sono in calo ma abbiamo seriamente rischiato di rimanere uno soltanto senza sapere più con chi fare le videochiamate. E così anche la quarantena rientra in quel susseguirsi di momenti in cui non hai più l’età per fare qualcosa. Non vedo l’ora che ci siano zero contagi così potremo ricominciare a morire per le stesse cause di prima. Ormai sono fissato con il bollettino delle 18 che sembro Alessandro Borghese ossessionato con la cappa della cucina. Stando in quarantena c’è chi ha imparato ad odiare se stesso, c’è però da ricordargli che non è solo, ce ne saranno tanti altri là fuori che lo odiano. Mi hanno molto aiutato le parole della mia psicologa quando mi ha detto che se il virus non lo prendo adesso tanto lo prendo in ottobre o novembre e quindi di stare tranquillo. E anche quando morirà l’economia si dirà che soffriva di malattie pregresse. Sono dieci giorni che guardando Borrelli mi chiedevo a chi somigliasse la donna che traduce con il linguaggio dei segni, poi una videochiamata del Bambi dove alle sue spalle la compagna gesticolava mentre parlava con la mamma. Sarà una mia fissazione ma quando sento parlare di Orban e quindi di Ungheria mi viene in mente subito il salame. In merito alla nuova normalità che ci aspetta potrebbe essere come imparare a camminare all’indietro con una gamba sola.

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