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martedì 7 aprile 2020

Non dire fase due


Il Bambi si sta confrontando con il Commissariato Firenze Oltrarno per capire se può scalare questi mesi di quarantena come anticipo sulle future reclusioni domiciliari. Per lui il picco delle calorie non è stato ancora raggiunto, in settimana prevede una amatriciana, almeno tre frittatone, le crocchette di patate e i coccoli. La compagna invece sfrutta il fatto che in questo periodo anche le piccole cose sembrano gigantesche per guardarsi le poppe con grandi aspettative. Nella fase due ci sarà da capire se è da considerarsi facile la ragazza che si fa togliere la mascherina alla prima uscita. Nel frattempo si è spenta la fiamma olimpica e insieme la speranza di accendere la brace per Pasquetta. Oggi rimpiangere le domeniche all’Ikea è fin troppo facile, di pregresso al massimo però ci possiamo permettere solo le patologie, così fuori dalle botteghe leggo cartelli tipo “vita aspettami torno presto”. I tedeschi ce l’hanno con noi perché in fondo lo sanno che sono tutti figli dei bagnini di Rimini. Sospetto che la fase due possa essere la fase uno con la mascherina obbligatoria senza però avere la mascherina, periodo di merda se è vero che dopo l’olio ci hanno tolto anche la Domenica delle Palme. Sono veramente tempi duri per gli estroversi. I periodi di transizione sono sempre difficili, sarà questo passaggio dalla fase uno alla due che mi ha visto completamente inespressivo anche davanti al messaggio della regina Elisabetta. Il Trap direbbe non dire fase due se non l’hai nel Sacco di Milano.

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