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lunedì 6 aprile 2020

Sfincione e tramezzini


Nella fase due subentreranno anche certi principi, valori, scelte, e non tutti potranno o vorranno conviverci. Per molti insomma il virus o si sposa o niente. Pranzo della domenica fuori lui si anche se solo dagli schemi, per cercare varianti, e così sfincione palermitano, tramezzini modello “Amblé” e Catarratto. Chissà se ritornerà mai il tempo in cui se ti cadeva una caramella in terra bastava soffiarci sopra, oppure se tra poco dovremo chiamarla ottantena. Forse durerà il tempo giusto per farci uscire a cenare col tavolo sul marciapiede, una bottiglia di bianco col ghiaccio che si scioglie, la gonna senza le calze di lei, e noi con la camicia senza il maglione. A chi è solo e non ha carenze affettive manca comunque il fatturato mentre chissà se avremo ancora il coraggio di essere felici. Al Bambi non è andata giù l’alternativa foulard alla mascherina indicata dalla regione Lombardia, che è come se al posto del fumo ti spacciassero il dado Star. Leggo di molti studi in tutto il mondo, di sperimentazioni, fondamentalmente di scienza, ma sono convinto che ci vuole anche tantissimo culo. Ormai è assodato che quest’anno non santifichiamo ma sanifichiamo le feste. Io per equilibrare l’odore di detersivi dopo che è passata a pulire la Rita metto sempre su il soffritto. E poi per la prevenzione da quarantena per donne sole rimane alta l’attenzione e quindi basilare la misurazione della temperatura.

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