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lunedì 11 settembre 2017

Che cos'è che ci pesa di più?


Oggi sembro un po’ meno scemo di quando nel bel mezzo della mareggiata degli amareggiati la definivo una squadra molto interessante. Certe caratteristiche si erano viste anche dentro a quelle due sconfitte. Il Verona non è il test più probante, ma basterà comunque per trasformare la casa del Fronte Gobbo Interno in quel posto dove nessuno oggi risponde al telefono, ma poi tutti vogliono sapere chi era (lo 0-5 invita alla latitanza). Mettiamoci che Astori va pure in gol di esterno e che Hagi questa volta non risulta decisivo, per dare ragione al meteo circa certi rovesci della polemica. Con me appaiono meno scemi anche Corvino e Pioli perché in effetti, malgrado la dismissione e la bolognizzazione, c’è entusiasmo, fluidità di manovra, giuste distanze tra i reparti, divertimento in campo. Unica situazione inaccettabile, e qui ci vorrebbe davvero uno striscione di contestazione; la maglia dei Rossi. Anche perché i giocatori arrivati, e quelli rimasti, sono veramente orgogliosi di indossarla. Tra le tante barzellette create per raccontare con ironia la rivoluzione di un mercato alla meno, non cito quella sulla lotta per la retrocessione, rimpiango invece quella sui Carabinieri, bei tempi insomma quando erano solo stupidi. A questo proposito però l’Unonoveduesei ha voluto dire la sua sul sogno erotico delle ragazze americane “Sesso sullo zerbino con il Caramba fiorentino”. E se sulla Florida si è abbattuto l’uragano “Irma”, su Montella si è abbattuto l’uragano “Soralella”. Poi c’è chi tira su le barriere per punirti con il silenzio (vedi i Della Valle) e chi invece tira sopra le barriere per punirti (vedi Veretout). Per chi vuole sparare ancora ad alzo zero su squadra e Società il consiglio è di usare più cartucce possibili in questa settimana, prima cioè che un’eventuale nuova vittoria contro il Bologna possa portare troppo entusiasmo e disinnescare il malcontento. Io faccio lo stesso con i ghiaccioli che ho in frigo e che tendo a finire velocemente prima che arrivi il freddo. In mancanza delle coppe adesso abbiamo una settimana intera per capire se ci pesano di più i 15 anni senza Vittorio Cecchi Gori oppure i 19 senza Lucio Battisti.

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