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mercoledì 13 settembre 2017

Come una meridiana


Il meccanismo psicologico del tifoso maschio quando la sua squadra perde è molto semplice, se quel panchinaro avesse giocato le cose sarebbero andate meglio. E l’allenatore che ne confina le potenzialità non capisce niente. Chi non gioca è sempre meglio, anche della Soluzione Schoum. La donna ha meccanismi psicologici più complicati, diciamo come un orologio, mentre quelli del Fronte Gobbo Interno, come una meridiana. Poi sempre tra questi tifosi ci sono quelli grossi e duri che mentre inveiscono contro l’allenatore, improvvisamente vengono chiamati con un nomignolo grazioso dalle proprie compagne, e di colpo saltano le coperture. La mia idea è che a prendersi troppo sul serio nel calcio si rimpicciolisca l’orizzonte. Nel frattempo il tifoso che trova modo di incazzarsi anche nelle vittorie, usa la pioggia incessante di questi giorni come scusa per straripare. Ma se da una parte le donne comprendono meglio le scelte degli allenatori, è anche vero che gli uomini non pretendono l’anestesia totale per farsi la ceretta all’inguine. Devo dire che io sono molto facilitato perché non facendo la ceretta e non capendo niente di calcio non ho neanche la pretesa di individuare soluzioni migliori di quelle dell’allenatore o dell'estetista. Per me la lavagnetta tattica è tabù come quando guardo certi video di ricette di dolci in due minuti, mi concentro per cercare di memorizzare ingredienti e dosi, poi vado in cucina e mi mangio un pacchetto di “digestive”. No, davvero, io ho dubbi anche quando vedo uno correre come un pazzo sotto lo pioggia, e mi domando se corre perché è in ritardo o perché piove. Figuriamoci suggerire una sostituzione. Volevo parlare invece di Baudelaire ma la situazione di Babacar mi distrae. C’è sempre da controllare poi che tutte le preghiere dette perché giochi quello piuttosto di quell’altro non vadano a finire nella cartella “spam”. In una piazza dalle divisioni e dalle polemiche accese dai piromani del tifo, se riusciamo a spegnerle sul nascere la Fiorentina potrebbe anche stupire quest’anno, come il mare di settembre che non deve dimostrare più niente, e che può permettersi di dare il suo meglio.

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