.

.

martedì 10 luglio 2012

Saltellare col satellitare

Non ci sarebbe nemmeno tutto questo gran bisogno di scomodare Minosse e il resto della mitologia. oggi è ancora sufficiente Margherita Hack a definire le cose: “ Un caldo boia”, e tra balle giornalistiche e bolle di caldo, chi invece sembra veramente mitologico è Montella, che anticipa il rientro dalle ferie e sottopone la ciurma a una bella settimanella in quota all’Arno, tra ripetute e promesse ripetute come quelle di Pradè, allunghi e scatti che hanno finalmente il sapore popolare del sudore, che alla fine accomuna il gruppo a chi arranca in città tra l’asfalto che si squaglia e l’isterico bisogno di qualche buona notizia di mercato, che dia finalmente il via alla cosiddetta nuova fase, oltre a un bisogno spasmodico di Polase. E quindi fa bene agli occhi e al cuore vedere la squadra fare questo bagno penale di caldo, lavori socialmente utili alla stagione, tattica, possesso palla e corsa, il tutto, come dicevamo, condito da un torrido e soprattutto democratico caldo, poi andranno a trovare l’aria più fine di Moena, giusto e necessario, ma intanto questa settimana ha tutta l’aria (calda) di essere uscita dall’altoforno delle idee, dove invece della ghisa si produce una situazione che non gasa ma piega le gambe, perché questa nuova stagione deve finalmente profumare di rottura col passato, avere il sapore sconosciuto della fatica, delle responsabilità e del senso del dovere, e anche se non proprio di un bagno turco, visto l’infatuazione marocchina, almeno di un bel bagno di umiltà. La possibilità di errore si è assottigliata quasi fino allo zero, percentuale che esige solo lavoro e che vale per tutti, questa settimana deve avere anche questo senso, serietà e impegno, la ricerca maniacale anche del particolare, che sia il GPS, le palle inattive, la tattica, la preparazione atletica, la psicologia spicciola e gli spiccioli di filosofia per dare un senso a una stagione che abbia finalmente un senso. Ci va bene lo staff tentacolare che pensa a tutto, ci va bene il giocatore tifoso che ha il giglio tatuato vicino al cuore, ma vorremmo finalmente rivedere anche i giocatori che si fermano alla fine dell’allenamento a calciare le punizioni, mi viene in mente un grande argentino, e Minosse permetendo ci piacerebbe rivivere quel caldo ricordo, passando però dalla nostalgia di un Batipolo, alla bella scoperta di un manipolo di giocatori che non ci faccia ristagnare troppo nei ricordi del passato.

68 commenti:

  1. Ma di Montella giocatore che ne pensate? Non per fargli fare l'allenatore-giocatore, dico [anche se qui non si sa mai!], ahaha, ma per quel che fu...A me piaceva tantissimo, nel periodo d'oro era praticamente inarrestabile, sembrava un piccolo Romario...Grande opportunismo, tecnica di prim'ordine e pure un buon tiro. Ricordo ancora un derby romano in cui fece impazzire Nesta, gli andava via da tutte le parti, umiliandolo con quattro gol. Soprattutto in azzurro ha raccolto molto meno di quanto meritasse.

    RispondiElimina
  2. Montella era un attaccante eccezionale, segnava moltissimo, era rapido, tecnico e con un grande fiuto del gol. A me ricordava Ramon Diaz. Insomma a noi adesso servirebbe uno così con dieci-quindici anni in meno...

    Tra l'altro un anno non vinse la classifica dei cannonieri solo a causa di un'immonda pastetta fra Parma e Livorno: finì 6-4 non mi ricordo per quale delle due, con 4 gol a testa di Lucarelli e Gilardino, il che permise al livornese di essere capocannoniere al posto di Vincenzino.

    RispondiElimina
  3. Montella è stato un grandissimo attaccante, veloce tecnico e implacabile. Entrambi i vostri paragoni mi sembrano appropriati.

    RispondiElimina
  4. Ed hanno anche il coraggio di
    scrivere, certi siti viola (!?!?!?!?), che le due possibili cessioni, di Jovetic alla rube
    e di Berhami al Napoli , potrebbero ri-portare a Firenze Pazienza e Donadel. Questa sì
    che sarebbe una vera  rifondazione, in particolare del centrocampo. Ahahahahahhahahahahah!!!!!!

    RispondiElimina
  5. Ma questa gente, prima di scrivere, il cervello lo connette?

    RispondiElimina
  6. Ci sono  stati momenti in cui Montella era incontenibile, sia nella Samp che nella Roma. Penso che da calciatore non fosse, professionalmente, così irreprensibile come lo è diventato da allenatore e che questo gli costò spazio e prestazioni in nazionale.

    RispondiElimina
  7. Ritorni africaniDEYNA,in
    risposta,ti racconto un innocente aneddoto.Diversi anni fa',avevamo
    come impegno incancellabile,un match il sabato alle 6 di pomeriggio,nel
    campo in sintetico all'uscita di Versilia.C'eravamo noi,tutti amici
    toscani,piu'o meno ex che avevano avuto a che fare col terreno di
    calcio,sterrato o di prima scelta,e la delegazione di amici
    milanesi.Questo refrain e'durato tantissime estati,e durante i
    periodi fine giugno inizio luglio,erano sempre presenti nelle loro
    file,giocatori ed ex da prato di prima scelta,portati da uno che era
    dirigente Inter.Non si sapeva bene chi poteva arrivare,ma per due tre
    volte,loro schierarono tutti insieme Canuti,Berthold,Brehme e il secondo
    portiere dell'Inter che non mi viene il nome,su sette in campo.Poi in
    ordine sparso anche il Beck(wow!),Zanone,un giovane brasiliano che non
    sfondo'nell'Inter,un titolare nel Brasile giovani quando persero dal
    Ghana.,mi pare si chiamasse Caio,ma la memoria...Noi non arrivavamo a
    quelle cime,ovvio,ma non ci furono mai cappotti,e ce la giocavao
    sempre,anche perche'l'impegno era diverso.Tante volte chiesi a Giancarlo
    di venire insieme a Rui,ma piu'di Birillo,Salvatori,Mareggini,Tatti,Sarti(no)col grande rispetto dovuto,non s'ando'.
    Un giorno uno dei nostri ci disse:stasera porto uno che dobbiamo far giocare,e si presento'con Montella...
    E
    fu uno spettacolo unico.Sinceramente alla TV,non pareva fosse
    cosi'strabiliante a livello tecnico,ma ti assicuro che era qualcosa da
    spalancare gli occhi.Faceva coi piedi,cose arabe,con velocita'unica e
    potenza.E da li'mi fu tutto chiaro,del perche'segnava sempre,ma sempre
    sempre in A
    E ovviamente anche in quel match,ne butto'dentro,eh...
    Fu
    una grande soddisfazione e quei match presero il corso di sfide vere e
    proprie,con litigate e discussioni,che ci obblicarono a presentarci con
    uno che faceva l'arbitro,perche'poi nessuno fischiava mai il fischio
    finale!
    Ah,bei i miei ricordi...
     
    Lele
     

    RispondiElimina
  8. Ciao Lele

    Mi ricordo di quelle partite! Mi pare che ne leggessi sul giornale, e me ne parlava anche un amico che vi assisteva, in particolare ricordo i nomi di Beccalossi e Zanone coinvolti.
    Montella lo vidi giocare per la prima volta ad Empoli, mi ci portò un amico dipingendomelo come un fenomeno...e in effetti. Ho sperato per anni che arrivasse a Firenze, forse un'estate ci è andato vicino, ma non se ne è mai fatto nulla, purtroppo. Da quando seguo il calcio, quindi fin da bambino, ci sono stati tre centravanti italiani che mi hanno entusiasmato: Giordano, sopra tutti, Pablito Rossi finché gli han retto le ginocchia, e Montella. Anche Borgonovo mi piaceva molto, ma ha fatto una carriera molto inferiore a quello che era il suo potenziale. Della professionalità del Montella calciatore non so dire, ricordo solo che ha attraversato un lungo periodo di crisi dopo che si lasciò con la moglie, credo una sorta di depressione.

    RispondiElimina
  9.  http://www.youtube.com/watch?v=C-tuBszPfuY

    Rendiamoci conto.

    RispondiElimina
  10.  
    Deyna, io sul Montella giocatore sottoscrivo gli elogi che avete scritto, e aggiungo che secondo me in quell'insieme dovrebbe starci anche Enrico Chiesa, altro attaccante-funambolo che non ha raccolto i titoli e la fama che avrebbe meritato.
     
    Interessante il racconto di Lele... Un mio amico che giocava nelle giovanili dell'Empoli mi racconta spesso di quando osservava Montella nell'allenamento della prima squadra, con i tuoi stessi toni. Amico che mi racconta cose incredibili anche su Di Natale, che è stato suo compagno.
    Anche se la forza di Di Natale in realtà ho avuto modo di subirla sulla mia pelle, in una partita giovanile quando avevamo 16 anni: un'umiliazione, già dopo 2 minuti non vedevo l'ora di sentire il triplice fischio, un incubo per me che ero un centrale alto, con un destro non male ma lento... tra noi comuni mortali era talmente immarcabile che non riuscivo ad avvicinarmi a lui neanche a palla lontana. A un certo punto mi convinsi che le uniche maniere per fermarlo fossero quelle rudi, approfittando dell'erba bagnata: scivolatone con tutto il mio slancio e... macchè, mentre da terra falciavo a vuoto per aria, lui mi aveva già preso non so quanti metri.

    RispondiElimina
  11. Eh, Di Natale è molto rapido anche ora, alla sua veneranda età, anche se ha ristretto il suo campo d'azione, e ha una tecnica mostruosa. Gli ho visto fare dei controlli al volo e tiro in successione rapida che in pochi al mondo, roba da ricordare Maradona e Romario...Gli è mancato qualcosa a livello di personalità o di convinzione, forse, perché uno con le sue qualità è molto strano che non abbia mai giocato in una grande, e così sottotono in nazionale. Chiesa è stato stroncato dall'infortunio all'apice della carriera, costandoci peraltro la serie A. Nella nuova collocazione di prima punta mobile era un'ira di Dio, con uno spunto e un tiro micidiali. Lo ricordiamo poco anche noi tifosi viola, nei nostri amarcord, ed è un peccato.

    RispondiElimina
  12. Il vuturismo non ha più limiti!  ----->

     Pietro Vuturo, storico tifoso della Fiorentina
    collegato ai non tesserati, a radio Blu, se da un lato plaude ai mini
    abbonamenti: “Almeno è finita la discriminazione economica tra tifosi
    buoni e tifosi cattivi”, dall’altro lancia qualche stoccata alla società
    viola: “Ci avevano promesso di fare grossi cambiamenti nel management,
    quando invece ci sono stati solo dei nuovi innesti e poche dismissioni. E
    comunque era meglio un centrocampista in più ed una presentazione delle
    nuove maglie con toni più dimessi”.

    RispondiElimina
  13. Chiesa secondo me è il calciatore che più ricorda e più s'è avvicinato a Gigi Riva.

    RispondiElimina
  14. Infatto Deyna era quello che volevo dire: Chiesa merita di essere ricordato di più, così ho pensato bene di ricordarlo eheheh. Edmundo è molto più rimpianto di lui e -a parte le giochesse sopraffine di cui di diede un po' di sfoggio- non ne capisco il motivo, visto che ci fece più danni della grandine.

    RispondiElimina
  15. Che non mi si tocchi Edmundo! Eheheh...E' vero che per rendimento complessivo a Firenze Chiesa è stato superiore, ma Edi, dopo essersi ambientato con Malesani, fece una prima parte di stagione strepitosa con il Trap, portando la Fiorentina in vetta alla classifica. Era il miglior giocatore del campionato, uno spettacolo, un dominio assoluto della partita. Saltava uomini come birilli, metteva palle gol a ripetizione per il Bati e gli altri, e segnava pure di persona. E' il giocatore che più mi ha emozionato in viola. Poi della guerra interna che gli fecero e della fuga contrattuale al Carnevale di Rio sappiamo tutti, ma aver visto Edmundo giocare con la maglia della Fiorentina è privilegio e fortuna che cambierei con poche altre, calcisticamente.

    RispondiElimina
  16. Concordo con Deyna su O'Animal!!

    RispondiElimina
  17.  Dall'AfricaVita,non
    ti preoccupare,ti capisco e bene,avendo avuto a che fare,solo in
    allenamento ovvio,con Paolino Rossi.Quando Orioli me lo chiedeva,mi
    spostavo a sinistra e...erano cazzi.Come ala pura era ancor
    piu'devastante,perche' riceveva palla,gia' ti puntava,ed eri saltato che
    manco te ne accorgevi.L'unica maniera era...no,non c'era un modo
    leale,ah ah.Non c'e'nessuna vergogna,d'altra parte Paolo fu imprendibile
    anche per Neeskens figurati... Non mi ricordo Di Natale da giovane,ma
    vedendolo ora da vecchietto,no,non dev'essere stato uno scherzo...
    Piu'o
    meno si son detti quelli a cui Montella poteva somigliare,qualcuno lo
    si e' dimenticato,ma rispetto a Diaz,Chiesa,Di Natale,che erano della
    stessa taglia,si differenziava perche'lui faceva il centravanti
    vero,mentre gli altri giravano piu' o meno larghi.Rossi e lui avevano
    piu'o meno la stessa posizione e tecnica(ci metto pure Hugo Sanchez),ma
    fisicamente diversi.Paolo era agilissimo,ma reggeva peggio gli urti dei
    cagnacci di allora.Chiesa poi era specialista nel centrare la porta da
    lontano,(per me nessuno come lui nel tiro in corsa)ed era molto esile,il
    che,Chari,rendeva Riva un armadio rispetto a lui.
    E Romario,che se
    tolta la staticita',forse e'la similitudine piu'centrata.In
    piu',Montella,con la sua eccellenza tecnica,non sfigurerebbe di sicuro
    sulle spiaggie di Ipanema.
     
    Lele

    RispondiElimina
  18. Ci sono stati due attaccanti che per anni ho sognato che la Fiorentina comprasse: uno e' Bruno Giordano (mai comprato, alla fine ando' al Napoli) e l'altro e' Enrico Chiesa, un mio grandissimo idolo (molto piu' di Edmundo, scusa Deyna). Era fortissimo sia da prima punta, sia da seconda punta sia da ala, la sua caratteristica migliore era il modo con cui calciava il pallone, con entrambi i piedi: era un fenomeno sia nel crossare sia nel tirare, da qualunque posizione.
    Ricordo che all'inizio del campionato 2000-2001 il sitone fece un sondaggio su quale potesse essere la migliore coppia d'attacco per la Fiorentina (come attaccanti avevamo Chiesa, Nuno Gomes, Leandro e Mihatovic). Incredibilmente la maggior parte dei tifosi voto' per la coppia Leandro - Nuno Gomes, lasciando fuori Chiesa che era il piu' forte (io votai ovviamente per Chiesa - Nuno Gomes). Mi sembra che non sia mai stato apprezzato veramente per quello che valeva e che meritava dai tifosi viola.

    RispondiElimina
  19. Lele, quella volta ricordo il mio allenatore con le mani nei capelli, l'allenatore dell'Empoli che mi gridava di andarci piano, il mi'babbo dalla tribuna che mi urlava "non ti devi buttareeeeee", l'arbitro che dopo 3-4 falciate a vuoto mi dice "alla prossima vai fuori direttamente", e io che gli rispondo "ma lo vedi che lui non se ne accorge neanche... prima fammelo prendere" eheheh.

    Ad avere un ricordo positivo di Edmundo non ce la faccio, senza nulla togliere alle sue doti di fuoriclasse, ma quella del carnevale non riesco ancora a digerirla nonostante gli anni passati: a parte che c'era Bati rotto ed eravamo primi in classifica a febbraio, ma a prescindere da ciò, tra le vagonate di basiliani arrivati in Europa non ho mai sentito dire di nessuno che abbandona gli impegni per andare al carnevale... poi vabbè, c'era anche la favaggine di una società unica al mondo nel mettere nel contratto una clausola del genere... Poi Deyna, sul considerarlo il miglior giocatore del campionato quell'anno non sono molto d'accordo, avevamo il Bati che nel quinquennio 1995-2000  è stato il più forte centravanti al mondo (a parte un Ronaldo discontinuo a causa degli infortuni), uno che sebbene, non giocasse in una strisciata se lo ricordano ancora oggi in tutto il mondo, e se lo ricordano con una maglia viola.

    Antognoni, sì, ai tempi mi stupivo anch'io per gli apprezzamenti che riceveva Nuno Gomes, poi ho smesso di stupirmi quando ho visto gli apprezzamenti a Montolivo e Pazzini: lì ho capito che molti fiorentini sono affascinati dai giocatori con la fascina in testa...

    RispondiElimina
  20. Certo Lele,  Chiesa rende a Riva qualche centimetro,  ma non molti come tu intendi,  e soprattutto 
    non era un peso leggero. Ciò  che,
    visto  da fuori , per me lo avvicina a
    Rombo di Tuono erano  il modo di giocare
    e di stare in campo,  la tecnica essenziale
    nel  trattare la palla priva di orpelli e
    solo finalizzata alla ricerca di uno spiraglio ove esplodere  la potenza  del  tiro in velocità, altra cosa  è invece la leggerezza e la classe pura dei Montella,
    dei Di Natale, loro sì pesi leggeri che alla velocità di esecuzione abbinano, più
    che la potenza, una tecnica sopraffina, brasiliana come dici tu.

    RispondiElimina
  21. In questi giorni ho riletto anch'io la biografia di Rossi. E la trasformazione da ala a centravanti mi ha fatto pensare a quel rompicapo che è Alessio Cerci, un grande giocatore inespresso. Essendo nato nel 1987, Cerci non può più rimandare la sua definitiva maturazione e collocazione in un modulo. Per ora a Firenze ha mostrato tre volti: ala alla Causio, indolente nel coprire e tornare, attaccante micidiale, ala alla Robben. Una bella sfida per Montella, che dovrà decidere cosa farne. Alessio ha bisogno di un maestro in campo che gli faccia anche da maestro di vita. 

    RispondiElimina
  22. Come attaccanti rapidi e tecnici ricordo anche Ciccio Baiano, gran giocatore, che da noi segnò pochi gol perché si sacrificava come spalla di Batistuta. ma era forte.

    Quanto a Cerci, LUDWIG, sono d'accordo con te: lo vedrei benissimo come centravanti, ha tecnica, è veloce, potente, un ottimo tiro (di sinistro, il destro gli serve per appoggiarsi), una buona capacità di smarcarsi e inserirsi in area e un buon fisico. Considerato che i suoi difetti consistono essenzialmente nel fatto che non torna e passa poco la palla, oltra ad avere una scarsissima visione di gioco, mi è sempre sembrato chiaro che non è un centrocampista ma un attaccante. Non so come Montella li farà convivere, ma il trio Jovetic - Cerci - El Hamdaoui (che mi sto convincendo sia stato preso per fare il titolare) mi intriga parecchio, con tre giocatori che a turno possono ricoprire il ruolo di centravanti o di ala o di trequartista.

    RispondiElimina
  23.  L'Africa è qua






    Chiari,anche
    io dagli spalti credevo Chiesa avesse un fisico,diciamo,normale,ma
    ricordo la volta a Firenze,in occasione delle presentazione ufficiale
    della squadra al completo.VCG lo compro',dopo le dipartita di
    Edmundo(gran giocatore,Deyna,ma le responsabilita'del mancato scudetto
    furono in gran parte sue e imperdonabili)insieme ad altri giocatori di
    assoluto livello,per fare un 433 agli ordini del Trap(cosa che non
    riusci'bene)Non ricordo quante persone c'erano fuori esultanti
    per quella roboante campagna acquisti,sicuramente piu'di quanti vanno
    allo stadio oggi.Ho due ricordi incancellabili di quel pomeriggio:la
    straordinaria affabilita'e semplicita'del Trap,che ci parlavi e ti
    faceva sembrare un suo vecchio amico,e...il fisico di Chiesa:da vicino
    ti rendevi conto quanto era esile,magro,e mi chiedevo,come cazz fa a
    tirare quelle mine con quel fisichetto.

    Venendo
    ad oggi,io non ho un ricordo che e' uno di El Hamdaoui,e,se come dice
    Antonio,lo mettono titolare,boh sara' che Montella lo conosce
    bene.Vabbe'che un ci sono quattrini disponibili,ma far partire nella
    squadra base, uno che son due anni che non gioca,e'un azzardo e se lo
    corrono,vuol dire che son sicuri.Lud accenna a Rossi e pensa a Cerci
    e le sue trasformazioni.Paolo gia' da ragazzino era uno con la testa a
    postissimo,mai una parola o gesto da star(e se lo poteva permettere)ma
    educazione,umilta' e lavoro.Siamo quindi su due piani molto diversi da
    cui partire. Io apprezzo tantissimo Cerci,ho scritto tante volte che
    era insensato privarsene,ma Montella dovra' sudare e non poco,per
    fargli apprendere la cosa basilare,che puo'essere la sua,e nostra,chiave
    di volta:il sacrificio,l'umilta'.Per il non rincorrere l'avversario e
    saper correre solo in avanti,rammenta Bertoni,ma questi disponeva di
    altra classe!Citi Robben,puo'essere quello l'obbiettivo,ma occorre
    sudore e voglia di fatica,il che non e' facile da inculcare.Se veniva
    Zeman,lo rivoltava come un guanto!Comunque ho gran fiducia in
    Montella.Come tutti diciamo la sua posizione e'semplice,in partenza
    accanto a Jovetic dientro ad una punta centrale oppure accanto a
    questa,con Jo subito dietro,ma dipendera'dalle situazioni.

     

    Lele

    RispondiElimina
  24. Beh, Lele, chissà dove sarebbe ora Cerci se avesse la testa di un Paolo Rossi. Non a caso la Roma ha deciso di liberarsene, dopo un'attenta valutazione dei pregi e dei limiti di un giocatore tecnicamente fortissimo e anche ben messo fisicamente. A Firenze ci scommetteremo su di nuovo. E mi sta bene. Credo sia una delle ultime occasioni per Alessio per sfondare ad alto livello. Giocherà tanti altri anni, forse fino a quarant'anni e continuerà a far dannare ed esaltare i suoi tifosi. Ma non si sa se spenderà il suo talento in un grande club o in una tranquilla piazza di serie B o C.

    RispondiElimina
  25. Il DS che ci ha venduto Cerci era il medesimo che abbiamo noi ora, anche se sicuramente nelle due scelte di Pradè (cioè quella di venderlo 2 anni fa e quella di venderlo/tenerlo quest'anno) c'è il parere decisivo di Ranieri allora e Montella oggi. Con inoltre la differenza che la Roma di 2 anni fa aveva ambizioni superiori alla Fiorentina di quest'anno.
    Non sono così convinto che El Hamdaoui l'abbiano preso per fare il titolare, secondo me un'altra punta entro la fine di agosto arriva, poi se sarà più forte o più scarsa di lui si vedrà, ma di sicuro nè un campione nè un Castillo: vedo più probabile una via di mezzo, di modo che si crei una concorrenza che serva a stimolare entrambi a rendere al meglio allo scopo di conquistarsi il posto di titolare.
      

    RispondiElimina
  26. Parlando di Cerci, il paragone più credibile è con Robben, con una spruzzata di Bertoni. Ai livelli dell'olandese potrebbe forse anche arrivare, o comunque avvicinarli, se riuscisse a concentrarsi sulla partita per 90', e decidesse di sacrificarsi in tutte le fasi di gioco. El Puntero invece era di un altro pianeta, altra tecnica, e un dribbling secco anche da fermo che gli permetteva di saltare chiunque in qualsiasi momento. Avesse avuto più voglia, sarebbe ricordato come un campione ancora più grande di quello che è stato, Daniel, nonostante questo è senz'altro, ugualmente, una delle più grandi ali del calcio moderno. D'accordo con quello che scrivete di Chiesa, anche se non vedo similitudini con Riva, se non nella potenza di tiro, che comunque era più effettato. Edmundo era un pazzo vero, e come tale andava maneggiato. Sono convinto che fosse stato più "coccolato" e fatto sentire importante, non sarebbe andato al Carnevale, nonostante l'assurdo contratto. Invece alcuni giocatori gli fecero la guerra, per gelosia penso, visto che nel suo periodo migliore era talmente stratosferico, che rischiava di far sembrare Rui Costa e perfino Batistuta giocatori "normali". E la "torcida" viola lo esaltava. So che Lele ha molta stima di Rui, e ne ho anch'io pur avendolo conosciuto quasi niente, perché è una brava persona, serio e professionista impeccabile, ma nella vicenda Edmundo credo abbia avuto colpe grosse. Bati per quel che ricordo pensò più agli interessi della squadra, da leader, e si comportò in maniera più intelligente, pur forse non sopportando troppo O'Animal nemmen lui. La situazione quindi si era già sfilacciata, e l'infortunio del Bati fu solo l'inizio della fine, anche fosse restato invece di andare a Rio, Edmundo non aveva più l'entusiasmo della prima parte di stagione, e si sentiva boicottato. Naturalmente non lo voglio giustificare, non si comportò da professionista e soprattutto non dimostrò attaccamento alla maglia - nonostante la clausola sul contratto formalmente lo giustificasse - ma nella sua testa devono essere scattate delle manie di persecuzione. Non ho mai rimpianto troppo quel mancato scudetto, perché sono convinto che non sarebbe arrivato comunque, per come si erano messe le cose. Un peccato comunque, perché se si fosse creata l'alchimia per un'intera stagione, un attacco Batistuta-Edmundo, con Rui Costa a rifinire, sarebbe stato tra i più forti nella storia del calcio moderno. 

    RispondiElimina
  27. Paolo Rossi forse è stato troppo esaltato dopo il Mundial '82, ma oggi è troppo sottovalutato, descritto dai più come un Inzaghi qualsiasi. E invece non era un mero opportunista d'area - anche se in questo è stato tra i più grandi - ma anche un campione con un'ottima tecnica di cui non faceva troppo sfoggio, ma quando serviva sapeva saltare l'uomo di netto come pochi. E con una visione di gioco e una capacità di lettura della partita rara in un attaccante. L'unica cosa che gli mancava era il tiro, ma nemmeno gli serviva molto. Come lo stacco, ché di testa segnava tanto ugualmente, trovandosi al posto giusto nel momento giusto, senza bisogno di saltare. Giordano era il mio preferito, si è giocato male le sue carte da giovane - calcioscommesse, rapporti con Bearzot, ecc - ma ha saputo dimostrare chi era nel Napoli di Maradona e Careca, da centravanti/rifinitore di extralusso. Montella è stato un altro centravanti straordinario, anche se in nazionale ha raccolto pochissimo, rispetto al suo talento. Immaginiamolo oggi nel Barça di Messi, Iniesta e Xavi, al posto di Villa: sfigurerebbe?

    RispondiElimina
  28. Che lo scudetto del '98/'99 non l'avremmo vinto neanche senza il Carnevale lo penso anch'io (infortunio di Bati da cui dipendevamo tanto, acquisto del solo Ficini a gennaio quando tutti ci aspettavamo un rafforzamento vero, Lazio più forte di noi in tutti i reparti, Milan più abituato a vincere, F.I.G.C. che già in precedenza ci aveva mostrato come non farci vincere...) però provarci fino alla fine sempre sarebbe stato doveroso.
    Comunque una lancia a favore di Edmundo la spezzo anch'io, relativamente a quella parita in casa della Roma, che non vincemmo perchè il Bati si rifiutò di passarla a Edmundo solo davanti al portiere; per il resto, l'ostracismo nello spogliatoio se l'era costruito col suo carattere, per quanto l'episodio di Roma resti ingiustificabile.

    Quanto alla questione del paragone tra Montella e altri, io quello a cui lo vedo più simile è proprio Chiesa, entrambi avevano pure la propensione (oltre a quella del gol ovviamente)
    ad allargarsi sulla fascia e crossare per chi si inseriva.

    Su Rui Costa sono anch'io un po' fuori dal coro, mi spiego meglio: se chiedete a qualsiasi tifoso qual è stato il più grande centrocampista viola dalla metà degli anni '80 a oggi, rispondono tutti il Rui. Per me invece è stato Dunga, per quanto avesse altre caratteristiche.

    RispondiElimina
  29. Io invece lo scudetto del '99 lo rimpiango ancora, quasi quanto quello dell'82.
    Nel 1982 l'abbiamo moralmente vinto e la juve ce lo ha rubato in maniera vergognosa, invece nel 1999 abbiamo fatto tutto da soli: era un campionato che potevamo vincere: le altre squadre per un motivo o per l'altro non andavano a mille (la juve aveva Zidane sottotono nell'anno post Mondiale vinto e Del Piero infortunato, l'Inter Ronaldo infortunato e Djorjaeff come Zidane, il Milan aveva cambiato allenatore, modulo di gioco e molti giocatori, la Roma non era ancora granché, la Lazio si era fatta quasi tutto il girone  di andata con Nesta e Vieri infortunati e il Parfma a un certo punto puntò solo sulle coppe), per cui l'occasione era ghiottissima, tanto che alla fine lo scudetto lo vinse, quasi per sbaglio, un Milan non certo stellare. Edmundo ha avuto molte colpe, e ce l'ho ancora con lui per essersene andato al Carnevale, ma le colpe maggiori le ebbe una società ridicola: ridicola nell'accettare quella clausola, ridicola per come gestì il caso e ridicola per l'acquisto (in prestito) del solo Ficini  a gennaio.

    RispondiElimina
  30. Ti assicuro per averci parlato a Rio nemmeno troppo tempo fa che anche lui si dà del coglione per quella fuga carnevalesca e la mette tra le cazzate che han segnato la sua carriera. "Mas eu sou assim, se tivesse a  cabeça no lugar nao seria o Edmundo". Ora si è un po' calmato e fa anche lui il commentatore televisivo., sempre pronto para uma pelada na praia ou uma...suruba!

    RispondiElimina
  31. Antognoni, a parte la fuga di Edmundo, era una squadra forte negli undici ma senza ricambi, e l'unico che comprò fu Ficini. Non credo sarebbe stato facile vincere comunque, anche se perdere Edmundo e Batistuta avrebbe sdraiato un toro.

    RispondiElimina
  32. Jordan, disputammo un girone di andata a mille e con l'entusiasmo si vola. Certo che a gennaio avremmo dovuto acquistare qualche altro giocatore e non Ficini: un attaccante di riserva buono perché Esposito (costato un botto, tral'altro) era scarsino, un centrocampista di spessore che desse il cambio a Cois e Amoroso e un difensore di riserva che fosse un po' meglio di Falcone e Tarozzi (non mi sembra difficile, bastava anche un Adani, che poi arrivò a parametro zero dal Brescia a giugno). Invece arrivò Ficini.
     
    Ah, sotto ho scritto un improbabile "Djorjaeff", ma intendevo ovviamente Djorkaeff (gran giocatore!)

    RispondiElimina
  33. Già il fatto che a centrocampo fossero titolari Cois e Amoroso la dice lunga su quanto quella Fiorentina dipendesse dalla coppia d'attacco (Bati in primis ovviamente)

    RispondiElimina
  34. Cois era un buon mediano e Amoroso quell'anno fece la sua miglior stagione. Sembrava destinato a una grande carriera, ben migliore di quella che poi ha effettivamente avuto. Io sono sempre rimasto dell'idea che se fosse rimasto con noi dopo il fallimento invece di andare a Bologna sarebbe arrivato in Nazionale (Palombo o Parolo o gente simile non è che siano migliori)

    RispondiElimina
  35. Al tempo di Edmundo non avevo la possibilità di seguire la Fiorentina con la costanza di oggi. Ricordo comunque un giocatore straordinario. A metterlo in crisi fu certo la fuga per il carnevale, ma non sottovaluterei il timore che si stava facendo strada in Batistuta di aver trovato uno che poteva ridimensionare il suo mito presso la platea fiorentina. Insomma Bati si fece prendere da una sana gelosia e da una sindrome da prima ballerina. E quando Edmundo, andando al carnevale, gli offrì su un piatto d'argento la possibilità di essere attaccato, Bati non se la fece sfuggire. Se gli uomini non stanno in cervello l'occasione sfugge, diceva Paolo Sarpi. 

    RispondiElimina
  36. Cois era un buon mediano, e si faceva sentire anche in zona gol, a me piaceva, non fosse che marcava troppo spesso visita...Amoroso era un mio pallino, Trapattoni e Rui Costa a quanto ricordo lo adoravano, e pensavo anch'io avrebbe fatto una carriera ben migliore. Dopo lo spostamento da trequartista a centrocampista puro aveva trovato la giusta posizione in campo, e lo vedevo molto completo: contrastava, correva, pressava, teneva molto bene palla, aveva un buon piede, e all'occorrenza poteva inserirsi in avanti. Veramente un peccato che un giocatore così si sia precocemente consegnato alla mediocrità nel Bologna, e non abbia giocato nemmeno una partita in nazionale, dove è arrivata gente ben più scarsa.

    RispondiElimina
  37. Amoroso lo conosco bene, fin da ragazzino, quando giocava nei giovanissimi della Fiorentina di Mazzoni, aletta veloce e mingherlina, perchè ci giocava anche il mi' figlilolo e lo vedevo tutte le domeniche. Tecnicamente era un bijou, un po' penalizzato dal fisico veramente minuto anche per l'età. Poi si è irrobustito, ha cambiato posizione ed ha fatto strada. In quella squadra c'era anche Vigiani che ha giocato in A nel Livorno e a Reggio, mi pare. Messo più indietro (nato ala, e poi trequartista) ha trovato veramente il suo posto ed in realtà quell'anno fece un grande campionato. Fu anche lui penalizzato dai problemi viola più che tutto.

    RispondiElimina
  38. Vigiani, bel giocatorino, uomo di Mazzarri...A Livorno e Reggio giocava veramente forte. Però mi pare che la Fiorentina lo abbia lasciato andare ben prima della fase terminale dell'Impero Cecchi Gori, o sbaglio? 

    RispondiElimina
  39. Sempre negli anni '90, un bell'abbaglio lo presi con Giraldi, che giocava assieme a Flachi e Banchelli. Pensavo sarebbe diventato una sorta di Berti, e invece...Unica attenuante è che in quegli anni ho seguito meno il calcio, ma insomma...

    RispondiElimina
  40. Non ho detto che Amoroso e Cois erano scarsi, ma se andate a rinfrescarvi la memoria confrontandoli con i centrocampisti che avevano le big in quegli anni, capirete ciò che volevo dire.
    Jordan, allora credo che il tu'figliolo in quella formazione giovanile abbia giocato anche con un attaccante (di cui non faccio volutamente il nome) che sarebbe stato fortissimo, se non fosse stato per un caratterino "particolare" (tanto per usare un eufemismo) dentro e fuori dal campo... aveva tutti i mezzi tecnici e fisici per una grande carriera, ma i suoi comportamenti in campo e fuori, anzichè maturare, degeneravano in cose sempre più gravi... hai capito di chi parlo? L'hai visto giocare?

    RispondiElimina
  41. Concordo con Deyna circa Amoroso ma soprattutto circa Cois, per me Sandrino era fortissimo, io avevo un vero e proprio debole per lui. Peccato che, come disse il dottore della società all'epoca, aveva un fisico come un orologio svizzero....perfetto ma al primo piccolo ingranaggio che non funzionava si bloccava tutto.
    Giovanili anni 90? Oltre a Flachi che si è rovinato con le proprie mani (avevamo in mano uno meglio di Del Piero, se ci penso mi vengono i fortòri) e Banchelli (che all'epoca mi sembrava migliore del suo quasi coetaneo Vieri e che non ha fatto secondo me la carriera che si meritava) ricordo di aver preso una cotta calcistica per Beltrammi che insieme a Banchelli, Betti Cozzi, Tosto, ecc...ci ha fatto vincere l'ultimo torneo di Viareggio, vincendo anche il miglior giocatore!

    RispondiElimina
  42. Vitalogy, io mi rinfresco la memoria, ma quell'anno il Milan vinse lo scudetto con Guglielminpietro, Helveg e Giunti, con Sala e Ba. Cois valeva Ambrosini, a parte i muscoli di cristallo, e Amoroso era veramente un centrocampista completo, per fare paragoni con quelli di adesso era una specie di Marchisio.
    Deyna, mi ricordo che Giraldi era considerato una grande promessa viola, lo dicevano in molti. Mi sono sempre chiesto che fine abbia fatto.

    RispondiElimina
  43. Deyna e chi non l'ha presa una cantonata con Giraldi? aveva un calcio naturale impressionante, poteva giocare libero, mediano e mezzala, invece ha vivacchiato per dieci anni tra B e C (Cosenza, Pistoiese, VIS Pesaro, Lucchese, Ravenna) vai a capire perché
    Deep, se mi paragoni Banchelli a Vieri capisco perchè dici che Neto non sa giocare con i piedi. Per favore, povero Pomodoro, discreto centravanti di serie B con un certo senso del goal, della caratura di Di Carmine o Iemmello, non esageriamo. Quel centravanti che dici non mi viene in mente, ma era alla Florentia (quella del Mazzoni) o alla Fiorentina?

    RispondiElimina
  44. Vigiani è un'76, come Amoroso, (e come il mi' figlolo) lo han cominciato a dare in prestito nel '96 e lo han ceduto alla Lodigiani nel 2000, quindi non c'entra niente col fallimento ed è venuto fuori con Mazzarri al Livorno, che poi se lo è portato a Reggio.

    RispondiElimina
  45. Jordan mi riferisco ad un centravanti del '76 o del '77 che era stato alla Fiorentina più o meno fino agli allievi, quando fu cacciato e andò nel settore giovanile della squadra di una città vicina (quella fatta provincia nel '95, dove tra l'altro viveva, comunque era originario del Sud), da lì ha fatto un po' di serie C per poi smettere a neanche 25 anni, con nel "curriculum" (a parte qualche gol) un'aggressione lesiva a un senatore della squadra laniera e un'indagine a suo carico per un cosa pesante extra-calcio (diciamo un giro di affari non legali)

    RispondiElimina
  46.  Giraldi l'ho visto poi giocare a Lucca, un giocatore spento, senza più nulla di quel che sembrava avere...Non so davvero cosa gli sia successo in carriera, rispetto ai mezzi che aveva non ha fatto nulla. Beltrammi a me non è mai piaciuto, l'ho sempre visto come un "folletto" molto fumoso, destinato a perdersi nel grande calcio. Di Pomodoro Banchelli invece ero un sostenitore, non che pensassi sarebbe diventato un campione - aveva limiti tecnici e nei movimenti per la squadra piuttosto marcati, mi pare - ma il fiuto del gol era eccezionale, un opportunista d'area come pochi. Era uno che, senza infortuni, sarebbe potuto essere tranquillamente un centravanti da 15 gol all'anno, in serie A...Purtroppo si ruppe tre volte i legamenti, se ricordo bene.

    RispondiElimina
  47.   Antonio, considera che il paragone lo stai facendo tra i titolari di quella Fiorentina e le riserve di quel Milan... al di là del fatto che Guglielminpietro e Helveg erano nazionali pur non essendo fulmini di guerra, e al di là del fatto che Ambrosini (pur non eccelso nei piedi) è un giocatore di personalità e agonismo superiore a Cois, c'erano pure Maldini, Weah, Shevchenko, Bierhoff, Boban, Albertini, ecc. ... poi concordo sul fatto che ci sono stati tanti Milan nettamente superiori a quello, però nel complesso credo non ci fosse confronto, considerando anche che lì c'era gente abituata a vincere e con esperienza internazionale senza pari.

    RispondiElimina
  48. Comunque non metterei Di Carmine e Iemmello sullo stesso livello, il secondo ha molta più classe, secondo me se si mantiene umile e lavora sodo può fare una buona carriera, anche se certi entusiasmi dell'ambiente li trovavo eccessivi, quand'era da noi...

    RispondiElimina
  49. Deyna su Pomodoro la pensiamo uguale, stai attento a Jordan!

    RispondiElimina
  50. Quello che dice Deyna può essere discutibile in quanto è una previsione di cosa sarebbe potuto succedere e non è successo. Per me gran che non era nè sarebbe stato comunque, anche senza infortuni, ma quel fiuto del goal che gli riconosce Deyna non lo nego nemmeno io, sarà sul quantizzarlo e nel quantizzare la potenzialità globale del giocatore che si può differire. Però siamo sul logico. Ora, paragonarlo a Vieri, che è tutt'altro giocatore, che ha tutt'altre caratteristiche e che di pomodori se ne fa una cesta è invece castroneria pura. Non metto Di Carmine e Iemmello sullo stesso livello, li ho solo nominati per dire due che, secondo me, non faranno cose memorabili. Magari Iemmello farà di più, ha ancora margini inesplorati, L’altro è uno da B se gli va bene.

    RispondiElimina
  51. Ora mi aspetto solo che portino Di Carmine a fare il centravanti titolare della Fiorentina perchè anche lui andava in curva Fiesole!

    RispondiElimina
  52. Mi hai frainteso, Jordan, io intendevo che all'epoca (e più precisamente durante quel torneo di Viareggio che poi vincemmo) Banchelli mi sembrava migliore di Vieri tant'è che Pomodoro vinse pure la classifica marcatori.
    Questo non significa che dopo aver potuto vedere Vieri con una certa continuità io non mi sia reso conto che Bobo era superiore a Pomodoro ma tu ormai hai questa fissa di Neto e cerchi di attaccarmi x qualsiasi sciocchezza.

    RispondiElimina
  53. C'è un bel po' di differenza tra un portiere tifoso di curva fiesole ma nel giro della nazionale e un attaccante tifoso di curva fiesole ma che trova difficoltà pure in serie B e che la serie A non l'ha vista praticamente mai. Più o meno c'è la stessa differenza tra il portiere di cui sopra e un portiere che non gioca da un anno e mezzo!!!

    RispondiElimina
  54. C'era anche un giocatore che esordì giovanissimo in Coppa Uefa ai tempi di Giorgi, contro la Dinamo Kiev, entrò, prese la palla, tirò e colpì il palo. Si chiamava Dal Lama o Del Lama, sapete che fine ha fayto?

    RispondiElimina
  55. Quella di Di Carmine l'era una battuta, diacciati. Comunque se tu dici che Viviano sta a Neto come Jovetic a Di Carmine ti puoi iscrivere alle barzellette delle Domenica del Corriere. Ancora un c'è e io spero sempre, perchè la morte la ci dee trova' vivi, ma, se verrà, o un vu l'avete voluto? o ciucciatevelo!

    RispondiElimina
  56. Appunto a quel torneo di Viareggio Banchelli ti sembrava migliore di Vieri come ora Viviano ti sembra migliore di Neto.

    RispondiElimina
  57. A quel torneo di Viareggio Banchelli ha vinto il capocannoniere!
    E non ho mai scritto che ritengo Viviano superiore a Neto, ho solo scritto che mi fido di più del giudizio della dirigenza viola che del tuo. Oh dimmi che sbaglio!!!

    RispondiElimina
  58. Che tu sbagli è sicuro, comunque fidati di chi ti pare.

    RispondiElimina
  59. Era Del Lama ma ora tu vuoi sape' troppo!

    RispondiElimina
  60. Oh, è già il secondo che citate di quel periodo, dopo Sereni, che non mi ricordavo proprio più. E nemmeno del palo con la Dinamo. Del Lama, chi era costui? Banchelli come giocatore aveva grossi limiti, come finalizzatore puro invece secondo me avrebbe potuto fare bene anche in A, tranquillamente. Certo a Firenze aveva davanti il Bati, poero Pomodoro...Iemmello dovrebbe arrivare ad essere un giocatore da A, lo vedo centravanti piuttosto completo, anche se sarà da vedere come regge botta con i difensori di livello...Certo da qui a farne il nuovo Vucinic, come ho visto scrivere, ce ne corre.

    RispondiElimina
  61. Io mi ricordo Del Lama quando esordì, ma non so che fine abbia fatto. In compenso so che fine fece Rocchigiani (vi ricordate pure la sua di comparsate nella stessa edizione di Coppa Uefa?) già durante gli anni '90, quando faceva la stessa cosa che credo faccia tuttora.

    RispondiElimina
  62. Se proprio tu ci tieni a Roberto Del Lama ti dirò che era un'ala sinistra (mi pare), del '72, quindi coetaneo di Barontini, Basciu e quei giovani che fecero parte della rosa dell'89-90 insieme a Dunga e Baggio. Giocò solo quella partita di UEFA se mi ricordo bene. Non so cosa abbia fatto poi, ma essendo pistoiese credo sia poi tornato a casa.

    RispondiElimina
  63. O icchè fa i'Rocchigiani? Quello me lo ricordo bene, scarso come pohi! Però mi sembrava giocasse qualche anno prima a Firenze...

    RispondiElimina
  64. Ah, forse Rocchigiani aveva fatto presenza in un'edizione precedente della coppa Uefa... fatto sta che nella seconda metà degli anni '90 faceva il dilettante a Scandicci e il mestiere che faceva Troisi nel film con Philippe Noiret

    RispondiElimina
  65. Grazie, Jordan, dici che mi posso fidare di chi mi pare? Grazie x la concessione! :-)))

    RispondiElimina
  66. Rocchigiani aveva esordito anche in Serie A, giocò alcune partite in due o tre campionati  nella seconda metà degli anni '80. Della stessa età c'era Gelsi, un mediano che fece un'onesta carriera in Serie B, diventando una bandiera del Pescara.
    Ricordo poi che l'anno di Giorgi acquistammo dal Vicenza Zironelli, centrocampista considerato una giovane promessa, che si ritrovò poi invece a fare anche lui un'onesta carriera in Serie B, pure lui  nel Pescara.

    RispondiElimina
  67. Rocchigiani aveva quattro o cinque anni di più, mi pare fosse del '67 e, a livello giovanile, aveva avuto anche carriera in azzurro (nazionale under 18 e under 20). In realtà era un difensore dotato solo di grande "vis agonistica". In parole povere tirava certe pedate che ti schiodava. In serie A, mi pare nell'86-87  giocò diverse partite, una decina almeno, poi più nulla, andò in C1 a Vicenza, ad Arezzo e via. Dite a Lele che ha allenato, poi, e nemmeno fino a molto tempo fa, alla Cattolica Virtus.

    RispondiElimina
  68. non è una concessione, tu domandi io rispondo.

    RispondiElimina