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domenica 22 novembre 2020

La notte


Stanotte mi è venuta una grande idea, ma il problema delle idee stupende che vengono di notte è la necessità di aspettare il mattino per verificare che siano realizzabili. A quel punto della notte così cominciano a girarmi le palle e la mattina non se ne fa più di nulla. Allora quando mi succede sfogo la mia frustrazione notturna scrivendo editoriali al veleno contro chi non è presente e non mi permette di capire se la mia idea è praticabile, offendo pesantemente tanto non vengo letto, rimpiango tutta la notte Pioli e i Della Valle, poi rimuovo l’editoriale e torno a dormire. E a sognare, è andata che prima ho sognato una mucca che si buttava da un ponte, e mentre il venerdì l’odore inebriante dei vespri s’intensificava, io e Scarlett andavamo in spiaggia, il forte vento di grecale mentre scrutavamo l’orizzonte tenendo tra le mani del vin brulé da asporto, rannicchiati fuori da quel bar, poi gli toccavo le poppe prima che il freddo ci portasse consiglio e mettessimo i giocatori nel proprio ruolo contro il Benevento. Alla fine tirammo fuori i cappotti caldi, con gli scontrini di febbraio in tasca, con una vita fa in tasca, quando una voragine enorme si aprì in mezzo alla strada, precisamente a Catanzaro, capimmo così dove finivano i commissari alla sanità. Mi sono svegliato di soprassalto quando avevano riaperto i negozi a dicembre e richiusi a gennaio, così che io e Scarlett eravamo disperati perché non sapevamo come cambiare i regali. Ma la realtà non va meglio, a Pompei sono stati ritrovati tra gli scavi i corpi ancora intatti di due persone, ironia della sorte, sorpresi dall’eruzione del vulcano mentre aspettavano l’esplosione definitiva del piccolo Hagi.

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