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martedì 10 novembre 2020

Il duro volto del cool


A questo punto ci accontenteremo che il prossimo commissario alla Sanità in Calabria abbia visto almeno una puntata di “Esplorando il corpo umano”. Basterebbe anche aver giocato all’Allegro Chirurgo. Meglio di niente o del ritorno del Giubba. E parlo della Calabria non a caso. E forse del “ne usciremo migliori” dello scorso lockdown questa volta mi accontenterei di “ne usciremo”. Il Bambi ha paura del secondo lockdown perché il primo è stato molto doloroso soprattutto interiormente, così sotto consiglio dello psicanalista può continuare a guardarsi dentro, ma deve far finta di aver visto male. Intanto dato il momento ho deciso di acquistare un carro dei vincitori che oggi viene via quasi a nulla. Poi vi confesso che amo tanto le poppe perché le donne, un tempo, conservavano nel petto le cose importanti. E molte lo fanno ancora. Adesso una storia un po’cruda come il sushi, di quelle che fanno Diladdarno il quartiere più cool della città. Una storia che racconta di come Iachini era il problema minore in un posto difficile come nessuno vi racconta davvero. Che svela per la prima volta anche quanto sia gravoso il mio impegno, di come sia pesante portare avanti un blog cercando di darvi la possibilità di esprimere opinioni illuminate su Pioli. Questo non per farmi rincuorare, esortare a tenere duro, e ricevere solidarietà, no, solo per farvi conoscere anche il mondo al di qua, quello che tutti i giorni cerco di mimetizzare in mezzo a una sorta di ironia spicciola quando invece il mondo va verso i pagamenti elettronici. Ma non mi piego nemmeno davanti all’ennesima recidiva, motivo per cui ho dovuto subire ciò che è successo ieri sera quando mi sono entrati in casa dei balordi, l’accento era tipo quello di Franco Neri, l’alito terrificante con sentori di cipolla di Tropea, mi hanno legato a una sedia, mi hanno messo la mano destra sulla fratina di legno e me l’hanno spaccata a martellate minacciandomi la famiglia, e poi mi hanno detto “i tuoi cazzo di editoriali contro Rocco scrivili con la sinistra, se sei capace”(tradotto a fatica anche per il dolore alla mano). Sono anni che mi ci faccio le seghe con la sinistra per cercare nuovi stimoli. Ed eccoci ancora qua.

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