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giovedì 12 novembre 2020

La fiammiferaia


Il Bambi è arrivato puntuale alla Cooperativa per cui lavora saltuariamente, ma ha trovato la porta dell’ufficio chiusa. Ha suonato, niente, ha risuonato, nessuna risposta. Ha telefonato, ancora nulla. Dopo un quarto d’ora si è arrampicato a una finestra tipo quando faceva gli appartamenti, e ha bussato al vetro. Solo allora gli hanno aperto dicendo “abbiamo paura del Covid e cerchiamo di scoraggiare le visite”. Del resto sono ex tossici anche quelli dentro, così ha pensato “la maiala delle vostre mamme”, ma ha detto “capisco”. Quelli dentro che si sono bruciati il cervello con la metanfetamina stavano sostenendo che alla Pfizer si sono dati un nome simile in modo che a dirlo se ne infettano tre per volta per poi creare il vaccino. Tornando ai fatti di casa Viola chissà se Prandelli è stato ingaggiato a novembre perché è notoriamente il mese della malinconia. Intanto al Pizzichi la felicità per il ritorno del Giubba l’ha colpito come un proiettile alla schiena. Ho letto che sarà Arcuri il responsabile della distribuzione dei vaccini, sono abbastanza sicuro quindi che a qualcuno toccherà l’antitetanica. Nel primo giorno di zona arancione a Firenze le forze dell’ordine hanno sventato un compleanno al Salviatino. Mentre per vivere meglio l’altalena dei dati sui contagi è consigliato posizionarcisi al di sotto. Oppure, secondo il Bambi, Brufen 600 mg e sei protagonista. Poi alla fine della giornata arancione se n’è andato a letto e stamani mi ha chiamato subito per raccontarmi che aveva fatto uno strano sogno forse premonitore nel quale una piccola fiammiferaia infreddolita si fermava davanti alla Trattoria Sant’Agostino, era chiuso, allora proseguiva imboccando via Maffia dove incontrava un monaco Buddista (con le sembianze e l’accento bresciano di Prandelli), gli proponeva i suoi cerini, il bonzo li comprava e si dava fuoco, così poteva riscaldarsi.

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