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sabato 1 dicembre 2018

Comunque vada



Il gommista di Monte San Savino aveva subito 2 furti, non 38. Due come i gol di Simeone prima di questa partita. E prima di oggi ero molto attratto dalla sua insussistenza, stasera sarò sicuramente più attirato dalla figura del centravanti reale. Quando dico “stasera” intendo dopo che avrà vinto il confronto con Ronaldo. Mentre dall’altoparlante Anastasio rapperà le formazioni. Se invece la partita andrà a rotoli domani scriverò l’editoriale sulla carta igienica. Finita la partita potete comunque passare di qui a dire la vostra, come succede all’assemblea condominiale dove il geometra laureato in legge parla di funghi dell’intonaco, l’enologo parla di guaine per l’impermeabilizzazione, e il fotografo parla di putrelle. Di solito quello più addentro all’ordine del giorno è chi lavora nel settore delle figure di merda. Io posso mettere a disposizione lo spazio e lasciarvi la delega sul tavolo vicino alla frutta. Spero tanto che per alimentare questa diatriba pro questo e contro quell’altro non si vada a rovistare negli archivi per trovare vecchie affermazioni poi smentite dai fatti, con la solita strategia della delegittimazione. Già mi immagino qualcuno alla caccia di pezze d’appoggio per dimostrare che l’altro, amante del cioccolato di Catinari, abbia uno zio juventino in famiglia. Per non parlare di chi fa il tiramisù con i pavesini. Visto il mio recente avvicinamento alla scienza, rendo noto che è stato rilevato un drammatico calo del desiderio tra i tifosi Viola. Vari i sintomi, i più gravi sembrerebbero; il desiderio ossessivo di vedere entrare in campo Montiel e Vlahovic contemporaneamente, in subordine uno per volta, in ultimo, a ingressi invertiti. Poi ci sono i rimpianti per Hagi e Ilicic che sono diventati un classico un po' démodé come lo zuccotto. Se Chiesa dovesse procurarsi un rigore abbiate un po’ di pazienza, perché anche a un funambolo così capace va concessa la perdita di equilibrio. Nel caso di pareggio mi dispererò, non potrò più vivere, però fino a domani mattina, massimo prima che faccia buio, visto che il vento non può più scompigliarmi i capelli e coglierò l’occasione per spostare la parabola di Sky. Il pareggio, già, se succedesse davvero ancora, ci ritroveremo fuori dello stadio prima delle 20:00, ci scambieremo sguardi di fratellanza tra sconosciuti come capita solo nelle grandi sciagure collettive. Comunque vada, buona camicia a tutti.

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