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domenica 15 maggio 2016

Finisce il campionato, non ci resta che il cocomero

 
Ai più distratti, e mi riferisco a quelli che non ricordano la data dell’anniversario di matrimonio e i meriti della società, solo a loro voglio segnalare che finalmente un altro vuoto è stato colmato: è arrivato in edicola “meduse e polpi edizione gigante”. Sempre a loro, distratti da uno scetticismo che ormai prevarica tutto come l'edera, si, anche le statistiche, ricordo che Higuain ha chiuso a 36 gol, e visto che andiamo incontro alla campagna acquisti, vorrei che l’arrivo di un giocatore gradito potesse rendere più marcata quella sottile differenza che invece c’è tra fidarsi dei marchigiani e la roulette russa. La strada per la fiducia del resto è lastricata di promesse che vanno mantenute. E io vi prometto che questa volta non soffriremo per Mammana, e se anche Benalouane non uscisse dalla nostra mente nemmeno per ferragosto davanti ad una fetta ghiacciata di cocomero senza semi, beh il mio invito è a non mollare mai, perché è proprio quando tutto sembra perduto che si ritrova l'accendino. E non ci angosciamo più con ‘sto fatto della chiarezza, il futuro della comunicazione è il silenzio. Se poi non vi muovete da lì, dalla convinzione cioè che la società è inetta, vi chiedo, “chi è che non sbaglia mai?” Anche io malgrado avessi creduto allo scudetto, ieri volevo vedere un video su un sito, e invece ho scaricato dieci plugin, vinto un milione di euro e fatto innamorare tre ragazze dell'est. Non è che per questo la Rita mi ha dedicato uno striscione dandomi del pezzente. Purtroppo l’organigramma societario è troppo vasto (se salite sul Campanile di Giotto tutto quello che riuscite a vedere sono dirigenti della Fiorentina), ed è questo quello che vi danneggia di più. Smettetela di odiare tutti. Siate solo più specifici. Del resto sognare lo scudetto non ha mai ucciso nessuno, per il prossimo campionato sogno infatti un mondo senza più barriere, con una montagna di gol su calcio di punizione (Ilicic se ne può andare, non ci sarebbe più bisogno di scavalcare o aggirare). E a proposito di una visione del mondo meno sofferta, ho una notizia che potrebbe procurarvi una scarica di adrenalina, ve lo ricordate Gianni, quello che l'ottimismo è il profumo della vita? È morto.

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