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domenica 20 agosto 2023

A tratti anche spettacolari


Prima di un editoriale post-partita un bicchiere di Chablis giusto per domare la mia estrosità. Anche se questa volta non serviva. Le mille e una morte per il Genoa e il suo ritorno in A. Il calcio reinventato nel quale avevo fatto sgambetto alle aspettative e sono caduto io. Il primo tempo è stato quell’arcobaleno che nasce all’improvviso mentre piove sulla passione. Primo tempo in cui Biraghi smentisce ancora i suoi detrattori, Kayode sorprende per personalità, giocate e grande presenza fisica non sbagliando neanche un pallone nei suoi primi 45 minuti di Serie A. Nico conferma le sue qualità aeree, Bonaventura deluxe, Arthur amministra palloni su palloni giganteggiando. Sono proprio un ingenuo, la partita non ha confermato il mio scetticismo sulla reputazione della realtà. Almeno mi sono svuotato dai condizionali. E sia messo agli atti che oggi non scrivo di Fiorentina contro la mia volontà. Quel destino che pensavo essere un appassionato di scherzi casuali e di cattivo gusto. Ogni giorno a cercare nuove metafore per distrarmi da storie di calcio Viola tristi, ma non è oggi il caso. Gliel'avevo detto alla Rita che non era la Barbie-Bardot ma una bambolina voodoo che avevo dipinto di rossoblu. Avevo in programma di utilizzare la partita stimata orizzontalmente noiosa per mettere a punto un meccanismo che monitora i movimenti delle palpebre e da una grattatina ogni volta che ci si sta addormentando; così è possibile rimanere con un visionario dormiveglia per ore, con effetti stralunati e allucinatori simili a quelli dell’Lsd. Garantisce il Bambi. Ero sicuro che Dio non fosse morto, ma solo che reputasse un po’ noioso il nostro gioco. E invece mi sono innamorato dei falli laterali di Kayode. Annotiamo gol e assist per Biraghi e per Bonaventura, l'esordio di Beltran e Infantino. Fiorentina chapeau, oggi non potrò affermare che sull’ecosistema Viola il problema è il granchio blu.

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