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venerdì 11 agosto 2023

100 sfumature di Beltran


Su Beltran leggo che è un po’ questo e un po’ quell’altro, ha l’alito di Palanca e l’allungo un po’ Varlungo un po’ Lungarno, ma un centravanti che sia soprattutto se stesso no? Qui ad andare bene si sarebbe scelto un bipolare, se non un trifase. Un po’ seconda punta, non molto alto, non ama stare nei sedici metri, insomma, un po’ Baiano un po’ mediano, un po’ democristiano. Ci sono però anche sentori di punta centrale, non proprio centrale come Santa Maria Novella, diciamo tracce di Firenze-Rifredi con retrogusto di binario morto. E’ un po’ prima punta, un po’ seconda, un po’ terzo tempo, difende come Quarta, ha fatto si e no la quinta, ha preso casa a Sesto, settimo non rubare col pressing alto la palla all’avversario. Vogliamo parlare della rapidità? Forse un eiaculatore precoce. Ricorda Lisandro Lopez, quel Lisandro Lopez che a tutt’oggi risulta sempre più giovane di Nzola. O magari è così sempre somigliante a qualcun’altro che indosserà la maglia di una squadra diversa, forse quella della Roma. Ci sarebbero anche gli inglesi, magari sono irlandesi o addirittura Frattesi. Tutto è precipitato quando si è cominciato a comprare giocatori che non si somigliavano per niente. Tipo Cozzamara. Arriveremo a un punto in cui avremo giocatori che somigliano a troppi altri e non riusciremo più a distinguere la loro vera natura, allora chiederemo a nostra moglie che riconoscerà subito i veri tratti e per essere ripagata ci manderà a comprare qualcosa. Somiglia a questo, somiglia a quello, alle fine Beltran ha rischiato di somigliare soprattutto a Milinkovic-Savic.

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