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domenica 1 marzo 2020

3000



Per l’editoriale numero 3000 scelgo il rosso, colore della festa e che a proposito di rinvii dell’ultimo minuto rappresenta, come dice Liverani, anche il lato B oscuro del calcio. Quindi per celebrare questo traguardo mangerò topi vivi, e poi viti centenarie di Nerello Mascalese con l'Etna alle spalle e il mare di fronte per buttarli giù. Speriamo che per il prosieguo del campionato la fortuna sfidi il protocollo e voglia baciarci. Rimpiango quando la psicosi era solo che con un altro allenatore avremmo potuto lottare per la Champions. Non solo Etna Rosso ma anche acqua del Po per festeggiare le bischerate di Zaia che vogliono essere un tentativo di ritorno alla normalità. 3000 editoriali raccontano anche del tempo che passa, era meglio quando invece delle mani Edwige ci mostrava come farsi la doccia. Purtroppo questo continuo alzare il gomito non mi permette di starnutirci, ma le scelte vanno fatte, e tra i topi e il Coronavirus alla fine è meglio quest’ultimo. Come tra Biraghi e Dalbert. Il Bambi anche dopo questo inaspettato rinvio dell’ultimo minuto è rimasto se stesso, quindi non Felice. Mi ha detto che se avesse saputo prima di questa ricorrenza del blog saremmo potuti uscire così avrebbe messo il culo fuori dal finestrino durante i sorpassi. Della Serie B che qualcuno ha percepito come immune al virus me ne ha parlato un amico di Livorno sostenendo che non è così, e che hanno battuto per la prima volta il Chievo al dodicesimo tentativo sentendo però distintamente il sapore dello stare meglio prima di morire. Mai come oggi sono attuali i miei 3000 in Piscina, poi lasagne carciofi e salsiccia, il “Seneca” di Gulfi non è solo vino, è un paraspigoli per piccole anime fradice di cloro e carenti di calcio. La cosa che mi è dispiaciuta di più di questi nove anni di blog è stato fare del lavoro sporco cancellando commenti. La cosa più difficile oggi dopo 3000 editoriali è continuare a sporcarmi le mani con il rischio di finire l’Amuchina. E per la prima volta dopo 3000 editoriali, in famiglia abbiamo scritto il nome sul bicchiere del vino.

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