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sabato 28 marzo 2020

Dobbiamo rimanere ragionevoli


Un attimo prima di quella attraversata, un attimo prima della quarantena, eravamo altri. Oggi che dalle terrazze prendiamo boccate d’ansia, e che i reati sono in calo del 64%. Se non le mascherine che ci diano almeno le brioches. Nello scorrere lento delle giornate ripenso al sapore del lampredotto, ma faccio anche considerazioni meno intelligenti, mi chiedo da giorni se avessimo avuto una super Sanità attrezzata con decine di migliaia di posti di terapia intensiva, avremmo lasciato tutto aperto permettendo alla gente di potersi contagiare? Senza lampredotto sono ritornato a pane, olio e pomodoro, mentre alcuni sviluppano il feticismo delle strade deserte. Quando leggo che i grandi nomi della moda convertono le loro produzioni in camici e gel voglio pensare che anche i Narcos possano seguire l’esempio e buttarsi sulla farina di grano duro. Io per evitare le fake news cerco risposte nell’intonaco. Alla fine non sarà facile ritrovare la strada per tornare a lavorare senza imboccare corsie controsenso, e gli scienziati calcolano che finita l'emergenza il 50% di noi avrà disturbi emotivi, mentre l’altro 50% è quello che non ha mai avuto bisogno dell’autocertificazione. Cambia l’ora e per la prima volta non potremo nemmeno lamentarci per l’ora in meno di sonno. Comunque complotti a parte dobbiamo rimanere ragionevoli, una volta che tutto questo sarà finito potremo tornare a goderci la nostra amata Terra piatta.

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