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sabato 21 marzo 2020

Andremo tutti a bere



Il romanzo horror descrive con dovizia di particolari che fuori è tutto tranquillo, profumato, invitante come non lo è mai stato. Che uscire non è mai stato così pericoloso. I piccioni padroni delle città, e quelli che corrono rincorsi da quelli che corrono per fotografarli, con obiettivi a raggi infravirus e “COVID 19” tatuato sulla natica. I runners assaltano un furgoncino che porta integratori proteici destinati agli ospedali mentre nelle case gira lo spettro della Franzoni. Poi i runners ripiegano correndo su e giù per le scale condominiali compromettendo la fruibilità delle stesse. In quel momento viene inviato l'esercito dei pianerottoli. Romanzo che finisce con i nonni che si sono accorti di avere una vita loro senza nipoti. Per l’economia qualche misura l’abbiamo messa in campo e qualche altra possiamo ancora prevederla, ma se l’isolamento continuerà, in molti, troppi, cominceranno a scrivere libri. Le mascherine, altro che il burqa, che è come uscirne restando dentro, mentre rimane solo il caffè a dare il sapore di un nuovo inizio. Già sappiamo che una delle conseguenze sarà, così come il 1816 fu l’anno senza raccolti, lo stop alle produzioni regalandoci un 2021 senza film. Al Bambi questa esperienza è servita molto a capire il perché del suo percorso di tossicodipendenza, oggi è finalmente cosciente di essere sempre stato felice ma asintomatico. Oggi che comprare droga è diventato un reato minore rispetto al jogging. Poi finalmente il week-end.

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