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mercoledì 11 marzo 2020

Un modo per rallegrarci




Dalle finestre vedo tanta gente a giro, ancora troppa, ma forse sono solo gli evasi dai carceri. Di contro a Codogno 0 nuovi contagi. Zero. Vo’ Euganeo è così già da un paio di giorni. Forse con un paio di settimane di quarantena seria ne potremo uscire. E’ più facile per me parlare con Rosario a Auckland che rinunciare alla nuotata, ma penso anche ai disagi che devono affrontare i detrattori di Ilicic. Al Bambi ho potuto dire che è proprio in questi momenti che deve rendersi conto di non avere bisogno dello straordinario inteso come stupefacente, ma della normalità. Il rispetto oggi delle rigide procedure ci permetterà domani di evitare l’ora di luce in più da trascorrere in casa quando arriverà l’ora legale. A questo punto i sintomi che ci accomunano sono quelli della paura. Se come dicevo non ho notato dalle finestre un netto calo del traffico, non ho sentito neanche la possente voce dei sindacati. La misura che impone la chiusura ai supermercati il sabato e domenica, dovrebbe diventare norma civica da prolungare per sempre. La cosa positiva è che non ho trovato traffico tra la zona giorno e quella notte. Quelli dell’aperitivo, quelli scappati al sud, non sono gli esseri umani a cui si riferiva Marco Mengoni quando cantava di credere in loro. Per dare un’impronta credibile, formale, attraverso Skype ho suggerito al Bambi di sfruttare il tempo della quarantena per rifare la terza media. Un tempo avremmo regalato una bambolina, oggi penne lisce, a quei fenomeni che sono scappati da una zona rossa per andare a finire in un’altra zona rossa. Fuori ci dovrebbero essere ancora meno persone in giro, come se fosse agosto, per rallegrarci poi che non ci sono le zanzare.

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