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sabato 18 agosto 2018

La tragedia ai tempi dei Social



A proposito di processi sommari e conseguenze per cui dopo ci si pente, l’altra sera ho sentito la vicina che trombava, urla, gemiti, colpi alla parete, il giorno dopo ho scoperto che non era lei ma la madre anziana che era caduta rompendosi il femore e sbatteva sul muro per chiedere aiuto. Eppure io mi ero eccitato. Rimango convinto, come lo ero però anche mentre sentivo i gemiti, che qualsiasi giornale e giornalista scriva, oggi, le ragioni per le quali è venuto giù il ponte, non può saperlo davvero, e soprattutto non è serio. E tra tutte le aberranti discussioni negli “speciali” in televisione, quello sul campionato che deve proseguire è già un passo avanti. Io predico bene ma razzolo male naturalmente, sono di San Frediano ricordiamocelo sempre, vi racconto una barzelletta riadattata alla bisogna. L’altro giorno mi sono avvicinato velocemente alla macchina perché il vigile aveva già cominciato a scrivere, era posteggiata male ma ho cercato di minimizzare facendo il gesto di levarla subito. Ma lui non mi ha neanche considerato continuando a scrivere, e la cosa mi ha fatto imbufalire non poco. Allora ho cominciato a prendere in giro la figura di chi siccome ha una divisa assume proprio quell’atteggiamento arrogante. Non ha fatto discorsi si è messo a girare intorno alla macchina e ha fatto la multa anche per le gomme usurate. A quel punto non ci ho visto più e sbagliando mi sono lasciato scappare qualche parola di troppo, con il risultato di farlo incattivire ulteriormente e di sommare multe alle multe. Allora, questa volta sorridendo, ho preso la bici legata al palo lì a fianco e me ne sono andato pensando che erano tutti cazzi di quello con l’adesivo NO TAV sul lunotto posteriore.

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