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martedì 26 dicembre 2017

Come le star


Come ormai da tradizione il Bambi ha lavorato solo mezza giornata, da quando si è accorto che spacciare pile la mattina di Natale rende di più che rubare portafogli sull’autobus. Un periodo non per tutti proficuo, muoiono infatti tutti quei rosiconi che avrebbero dovuto prendere le medicine per il fegato lontano dai pasti. Poi nel tardo pomeriggio al bar di piazza San Felice si è accesa la solita discussione, per una volta non sulla probabile formazione di oggi, ma tra i più religiosi che a proposito di vino sostenevano che Gesù aveva invitato a berlo in compagnia (bevetene tutti), mentre per quelli che non hanno fatto i chierichetti l’invito era piuttosto di finirlo (bevetelo tutto). Sempre i più religiosi hanno messo in guardia gli altri sul fatto che Gesù se ne sarebbe accorto se uno di loro avesse mandato a tutti i contatti WhatsApp lo stesso messaggio di auguri. Comunque, già da quando il vino era cominciato a entrare in circolo che si parlava male dei parenti assenti. Sono stati aperti i regali e purtroppo anche i supermercati. Per un Natale diverso la nonna non ha regalato a Tommaso i soliti 100 € ma bensì 150, poi l’immancabile effetto placebo a fine pasto degli amari che fanno digerire, e infine ho proposto di aiutare a casa loro chi diceva che oggi non ce l’avremmo fatta a passare in semifinale di coppa Italia. E alla fine anche il presepe si è fatto un selfie tutti assieme. Ma non è finita, dopo l’amaro e la grappa di Brunello, anche il redivivo liquore abruzzese alla genziana di quello che va a piazzare le fototrappole nel parco nazionale per vedere gli orsi. Ho trovato anche falsità in quelle persone fuori forma che hanno dato colpa al Natale mentre lo erano anche prima. Fuori forma come Saponara intendo. E’ Natale ma allo stesso tempo anche giornata mondiale della saponetta alla lavanda. Niente sciarpe quest’anno? Poi siamo usciti e ho messo il cappotto sopra il pigiama. Come le star.

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