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domenica 16 agosto 2015

Tra Bruno e Chiara è lui la persona più chiara

Da quelli che chiedono chiarezza con insistenza ormai da più di 28 mesi consecutivi, asserragliati sopra il tetto ingaggi, minacciando di non rinnovare l’abbonamento, mi piacerebbe sapere cosa ne pensano di certe operazioni di mercato altrui. Prendiamo le quotazioni di Romagnoli e Bertolacci, o il fallimento del Parma mentre la Covisoc era in bagno. E dopo la vittoria di ieri contro i greci, c’è un’altra operazione che risulta ancora più sospetta, tanto che mi sono chiesto come mai il Besiktas non abbia comprato Kalinic invece di Gomez. E’ tutto chiaro per loro, oppure è solo l’autofinanziamento quello che nasconde le trame più fitte di mistero. O forse la mancanza di chiarezza è riferita a quali siano i benefici del dubbio? Per me l’autofinanziamento della Fiorentina è addirittura troppo scolastico, forse è anche troppo chiaro per essere chiaro. Invece i fondi d’investimento Doyen, la proprietà thailandese del Milan e quella indonesiana dell’Inter, tutta roba trasparente come il fatto che la Fiorentina di Sousa ha dimostrato ieri di saper garantire una certa continuità di risultati con quella di Montella. A cominciare dal rigore sbagliato di Mati Fernandez. Per non parlare della provenienza dei soldi con i quali fa mercato la Roma. Per non parlare del fair play finanziario fatto oggetto di pernacchie. La chiarezza di Lotito poi è notoria, così tanto chiaro nelle sue minacce da far piangere persino il povero Milinkovic-Savic. E noi provincialotti circondati da ulivi e cipressi che a Bolgheri alti e schietti van da San Guido in duplice filar, chiediamo conto a un ragioniere vecchia maniera come Cognigni, forse perché vorremmo anche noi affondare le mani nel fondo fangoso di mercati da 70/80 milioni di euro con la formula del prestito con obbligo di riscatto? A me tutta questa domanda di chiarezza che si abbatte sulla città come il povero Bagadur sul palo nel drammatico tentativo di salvare un gol, non appassiona per niente, anzi, devo confessare che quando trovo un interlocutore che me ne parla fingo di essere interessato solo per specchiarmi nei suoi occhiali. Ma siccome non tutti hanno gli occhiali a specchio, mi sono un po’ stufato di questa “esigenza”, che secondo me non è affatto tale, ma che anzi nasconde in maniera grossolana solo l’insofferenza per una società come la Fiorentina che non è disposta a percorrere scorciatoie pericolose. Secondo me è proprio chi chiede chiarezza che alla fine è quello meno chiaro, soprattutto con se stesso. E per dimostrarlo ho preso a campione una coppia di tifosi Viola, paladina di questa nuova frontiera della voglia di trasparenza, ve li ricordate quelli con nasi e parrucche da pagliaccio? Ebbene, la Riblogghita ha fatto un’inchiesta proprio sui comportamenti di una di quelle coppie, per mostrare la vera natura di questi ricercatori di verità, senza più nasi e parrucche a proteggerne l’identità. Abbiamo scelto Bruno e Chiara perché rappresentano l’ultima frontiera del tifo sostenibile in quanto vegani da ormai gli anni che la Fiorentina arriva quarta consecutivamente. Anche se lei comincia subito male perché pur essendo Chiara si rivela una ragazza di colore a tutti gli effetti, mentre lui pur essendo Bruno è molto più chiaro di lei. Li abbiamo seguiti per verificare se nella loro vita c’è la stessa chiarezza che chiedono a gran voce alla società. E come sospettavo non è così, infatti Chiara venerdì scorso ha comprato tre chili di zucchine, due cetrioli, e dell'olio rilassante anale. Tutto per far credere alla cassiera che fosse una pervertita, e così nascondere la sua vera natura di vegana.


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