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giovedì 27 agosto 2015

Surrealismo Dalì a qui

La vicenda Joaquin racconta le difficoltà di un uomo in Porsche, ma anche la capacità del tifoso di sceneggiare realtà a proprio uso e costume. Di trasformare una verità squallida e in bianco e nero, fatta di plusvalenze e assenza di parcheggio per la Porsche, in pensieri surreali e motore boxer posteriore. Per farlo prendo spunto dall’artista australiana Jane Long, che a differenza del tifoso della Fiorentina, lo fa con vecchie e sbiadite fotografie. Quindi un grazie va ai nostri tifosi per aver immaginato una realtà diversa da quella triste del disco orario, fatta di persone incompetenti, per trasformarli in personaggi di fumetti, romanzi, film e cartoni animati. E’ grazie a questo prezioso lavoro di rivisitazione che Joaquin da incomprensibile bizzoso è diventato prigioniero, e rinchiuso sulla torre del Bargello da permalosi parcheggiatori marchigiani che pretendono la ricevuta del pagamento in bella vista sul cruscotto. E’ così che ad ogni cross sbagliato di Alonso si evidenzia dietro la parabola, pur nascosto, un certo ridimensionamento sbilenco. E’ grazie a questo surrealismo di facciata che il povero Pradè, pur debilitato dalla febbre, diventa protagonista e si presenta sulla piattaforma da 27 metri per partecipare con successo ai mondiali di tuffi. Nella sua triste realtà Cognigni parla con accento tipico dell’entroterra marchigiano, ma una volta rielaborata la realtà, diventa malefico ventriloquo dall’accento brasiliano che coglie una pausa fatale in una vecchia intervista di Neto, per fargli dire “Mai alla Juve”. La sicura sconfitta contro un Milan in lotta per lo scudetto, e non certo in contrazione di mercato come noi, è stata abilmente trasformata in una vittoria davanti a uno stadio deserto e privo di entusiasmo. E se Salah corre via veloce dalla Fiorentina, il tifoso invece di dare sempre la colpa a Cognigni, rielabora e la da a Mencucci questa volta, e per uscire dalla triste cronaca degli eventi prova ad uscire anche con un paio di ballerine. Per non pensarci, e alla fine la sua nuova realtà lo vedrà con i piedi doloranti. Trasformare la verità per vivere meglio è un sacrosanto diritto, penso a quei tifosi che dichiarano di avere il mare dentro solo perché dire di avere problemi alla prostata pare brutto. Se una realtà è triste, fatta di responsabilità familiari, e passione Viola mortificata nelle ambizioni dal fair play finanziario, è giusto staccare almeno con la mente, anzi, meglio staccare il bollino blu dalla banana e attaccarselo in fronte per ritornare bambini. Io che soffro d'incontinenza da fantasia, ho il dovere però di mettervi in guardia da questo gioco affascinante e allo stesso tempo rischioso, perché il surrealismo ha i suoi pregi, ma poi ti presenta un conto salato. Fate attenzione per esempio a fare viaggi mentali perché potrebbe passare il controllore. Oppure si potrebbe arrivare tre volte quarti. Pensate, è successo che una volta mentre ero in trans surrealistica sono stato addirittura contestato da una frangia di tifosi con i piedi per terra, parrucche, e nasi da pagliaccio, che mi hanno gridato “Ma perché con ste "mani che sfiorano pensieri e riempiono l'anima" non ci fai due ravioli?”. Il problema come per gli astronauti è il rientro nell'atmosfera di tutti i giorni, triste come quella di Joaquin, chi siamo noi per giudicare la sua scelta di sparire dietro a due mani, ma una volta che si renderà conto di essere rimasto, la decisione di riapparire facendo "cucù", come la commenteremo?.




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