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giovedì 20 agosto 2015

Stati d'animo senza nemmeno una capitale

Il correttore dell'iPhone è manovrato da forze del male con le suole a pallini. Digito "Cognigni Coglione" e il dizionario insiste a darmi "Pradè ha la febbre”. Meglio un direttore tedesco agli Uffizi che un ragioniere marchigiano all'uscio. Lo so che per molti i miei non sono pensieri ma solo origami. Perché non ce l’ho con Cognigni, e poi perché ho la sensibilità per riconoscere le sfumature. Non solo quindi chi lascia orme puntinate sul bagnasciuga della Contessa Cinzano, ma anche quelli in difficoltà alla Conad nell'aprire il guanto di plastica per prendere la verdura, che d'estate sono gli stessi che tentano di stendere l'asciugamano sulla sabbia. Mi dispiace percepire lo stato d’animo che aleggia sul blog, mi ricorda lo stato d'animo di quella canzone che non è stata ancora scritta. Certi stati d’animo mi fanno pensare che se mai doveste scegliere, tra perdonare e dimenticare una bugia di Cognigni, il cadavere lo occultereste nel freezer o in giardino? Io non voglio credere a chi mi da di stupido perché accetto sempre tutto quello che fa e dice la società. Preferisco credere di essere una persona speciale come sostiene la Rita, che è d’accordo anche quando faccio acquisti difficili da capire, come quella volta che comprai le pentole subacquee per fare il risotto all’onda. Le reazioni che ho osservato durante questo calciomercato mi hanno aiutato a tracciare il profilo della donna ideale del tifoso Viola, che dovrebbe avere il fisico di una ventenne, la testa di una quarantenne e la disperazione di una trentenne. Insomma non si può pensare sempre in grande, per esempio agognare professionisti del calcio  come Galliani, perché se prendete lui e me lo paragonate al ragioniere di Civitanova Marche, ci credo che poi cadete in depressione. Non fate altro che un confronto impari, come quando una bella passera di 180 cm dice in televisione 'La bellezza non è tutto nella vita', e una casalinga di Voghera si impicca con la prolunga del Folletto. Sono d’accordo nel dire che l’economo ci abbia rovinato l'estate, ma oltre le sue effettive responsabilità. Insomma, il basilico fresco, l’aglio, i pomodorini succosi, la cipolla di Certaldo, l’olio di olive mignole, ormai niente per i tifosi Viola  dice “condimento estivo” come l'Autan. Quando leggo questa capacità di addossare tutte le colpe a Cognigni mi viene in mente la Rita e la sua straordinaria velocità con cui una semisconosciuta, di cui ho detto "Non è brutta",  diventa subito "La tua amica". E anche se nei tifosi Viola percepisco astio nei confronti dell’economo, non voglio pensare che possano augurare del male alla Fiorentina con la speranza che così venga fatto fuori. Non mi permetterei mai di definire i tifosi dei gufi. Anzi per scagionarli da un possibile pensiero ingiusto e infamante, voglio sostenere con forza che l'esemplare che riesce a ruotare il collo fino a 270 gradi non è affatto Il gufo. No, ma proprio il tifoso Viola al mare quando gli passa vicino un bel culo. Insomma, lo so che dopo l’addio di Joaquin l’inferno avrà una “H” gigantesca sul portone d’ingresso. Io che sono un poeta ho però un’immagine diversa di quel luogo. Avrò ancora le bombole e le pinne di quando ho cucinato l’ultimo risotto, e sarà un luogo pieno di persone che ti chiedono "E per il resto tutto a posto?" mentre ti toccano il braccio. Persone che lasciano impronte a pallini sul bagnasciuga della Contessa Cinzano.







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