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venerdì 4 gennaio 2019

A disegno dal vero non c'era il photoshop


Non sono le aspettative su Muriel che gli fanno amare i primi giorni dell’anno, no, per il Bambi sono più i pandori a metà prezzo. Ai quali aggiunge la carica del caffè e l’energia del cioccolato. La riduzione dell’IVA sui tartufi lo lascia indifferente, così come la pasta di legumi. Speriamo almeno che il 2019 non inizi come è finito il 2018, no ai pali, o da quest’anno penseremo che qualcuno ci ha fatto la fattura elettronica. Non è più sicuro di niente, non solo non sa se Muriel e Simeone potranno giocare insieme, non sa più nemmeno se il Papa è cattolico. L’ho visto così sconfortato che gli ho confessato il segreto per vivere felici. Fottersene cioè di queste tre cose: i gol sbagliati da Simeone. I gol sbagliati. Da Simeone. Così frustrato lo ricordo solo quando stava con la Cecilia, stessa classe, e all’ora di disegno dal vero arrivò un modello di colore che a lei servì per mettere a frutto l’arte del tirare a comparare (o giù di lì) che le aveva insegnato la nonna. Donna di una praticità disarmante, e che alle scarpe grosse e al cervello fino del nonno, aveva sempre preferito l’uccello grosso del vicino. Da positivo quale m’impongo sempre di essere, del 2018 mi sono tenuto solo le cose più care come le tradizioni di famiglia. Mia madre e mia sorella continueranno a mettere un “like” all’editoriale prima di uscire di casa. Come da accordi. Anno nuovo propositi e idee nuove, e così ho dato disposizioni alla Rita, eventualmente, di scrivere sulla mia lapide “Che aspetti? Di qua Simeone è capocannoniere!”. Da alcune questioni poi, tipo la posizione in campo di Veretout, è così chic rimanerne fuori. La bellezza, quella vera, rimane, anche se la maglia Viola è bagnata, strappata, sporca di fango, allungata da difensori arcigni. Tipo Firenze. La Juve vuole Ramsey, mentre sarebbe stato da prendere a Firenze e affiancarlo a Muriel per controllare se mangia veramente di merda. Avercela con quello e con quell’altro? Per non essere inutilmente aspro e spigoloso fino a non godere delle vittorie immeritate, canto “Dolce più che posso, come il mare  come il sesso”. Insomma, Britti ma buoni.

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