.

.

venerdì 11 gennaio 2019

Il passo più lunghissimo della gamba



Da quando il Bambi ha innescato il processo accusatorio, e ha quindi cominciato a puntare il dito contro a destra e a manca, per uno strano e sfortunato rimbalzo dovuto alla presenza massiccia di materiali metallici vicino a un'impalcatura in via dei Fossi, ha puntato il dito anche contro se stesso, e da quel momento non è più riuscito ad assolversi. Come un Pioli qualsiasi. E’ da lì che nasce il mio bicchiere sempre pieno. Se vincessimo qualcosa si troverebbe a disagio, lontano dal dissenso e dalla polemica si trova disorientato come quando vai in un supermercato sconosciuto. E con il carrello si entra in terreni sconosciuti come la parafarmacia. Ormai si rasserena solo con il Soffocone di Vincigliata. La beffa poi è che quando sta per perdere la speranza si ricorda di averla già persa nel 2017. Tra un po’ c’avrà da ridire anche su chi ricapitalizzerà la banca del seme. Per non perdere neanche una sfumatura del suo essere scontento non ha ancora trovato il tempo per smontare l’albero. Come se non bastasse ha deciso di vestirsi al buio e andare a Pitti Uomo. Per questo sono entrato in camera sua ieri, per capire come mai si era conciato così. Per aiutarlo a cambiarsi. E’ troppo triste, così tanto da non accettare nemmeno la gente che per strada sorride da sola, mentre per me è lecito che chi spende tanti soldi dal dentista poi quel sorriso lo voglia sfoggiare. Alla fine si è rotto le palle di tutti questi editoriali e mi ha detto che fare pace con le proprie parole sarà per me un passo lunghissimo.

Nessun commento:

Posta un commento