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sabato 30 giugno 2018

Abitudini che cambiano


Se ci fosse un Mondiale senza l’Italia quella di ieri sarebbe stata la giornata ideale senza nemmeno una partita. Quella più adatta per non pensare al calcio ma a qualcosa di socialmente più utile. Ho trovato infatti il rimedio per chi deve andare al mare da solo, la soluzione è farsi tatuare la crema solare sulla schiena. Tra quattro anni penserò a inventare la colazione in albergo a domicilio. Pausa che è servita anche per trovare un buon accordo UE sui migranti anche se rimane il regolamento di Dublino. Un passo in avanti che ci permette di lavorare nel quadro di Schengen, con un approccio globale, ma si conferma la responsabilità dei paesi di primo ingresso. Non una buona notizia per gli abitudinari, per chi non ama il cambiamento, e penso a chi chiede “il solito” quando va al bar, mentre la moglie si fa la maschera con avocado e mango invece di uva sangiovese e mele della Valdichiana. Penso al Bambi che il venerdì sera andava sempre in un ristorantino di suoi amici, da “Sabrina & Daniele”, dove dopo la prima ondata migratoria lo chef era diventato Hassan. Venerdì scorso il ristorante si chiamava “Sabrina & Hassan”, e di Daniele non se ne sa più nulla. Abitudini che cambiano, adesso quando mangiano insieme al personale di sala prima di aprire, Hassan si presenta a tavola senza maglietta, quando la gestione era ancora “Sabrina & Daniele” a petto nudo solo il pollo arrosto.

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