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domenica 10 giugno 2018

Da giovane


Non so se a voi capita ancora qualche volta di non andare a letto, da giovane mi succedeva quando facevo mattina in qualche locale, adesso quando mi addormento sul divano. Intanto piove e poi c’è il sole, nuvoloni neri e poi sereno, vento e poi caldo, questi sono i contrasti forti di un clima senza più le mezze stagioni, da giovane l’unico contrasto forte che ricordo era quando lei stava a 90 gradi, ma all’ombra. Ieri ho comprato il popcorn perché sto aspettando una notizia di mercato vera. Da giovane era il diamante, oggi anche i regali più preziosi alla Rita sono cambiati, e per sempre è diventata la cipolla di Tropea. Non solo, vi ricordo che quest’anno non potremo ammazzarci di birre davanti alla partita con un occhio al culo delle tedesche in vacanza. Tempo di embargo per i gol in chiaro fino alle 22:00, quindi tempo di salutare il 90°. Se almeno giugno durasse tre mesi avremmo un’infinità di ciliegie mentre ad agosto dovrei poter riuscire almeno a riempire una bottiglia di lucciole. In questo viaggio tra i ricordi, il presente e il futuro, ricordo ancora il mio primo grillo nella gabbietta, lo chiamai “Faraday”, era proprio scritto che da grande mi avrebbero chiamato ingegnere. Non mi sgomento per questo, tanto che ieri insieme alla Rita abbiamo stappato un Fonterutoli e mangiato del prosciutto di Cinta (15 mesi di stagionatura), tagliato rigorosamente a mano, per festeggiare Lapo (abita di sopra) che ha finito la terza media e anche di rompere i coglioni con il flauto.  

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