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martedì 27 febbraio 2018

Proviamo a distrarci


Non provate a prendere per il culo la candidata M5S quando sostiene di non essere un’economista, ma di leggere ogni tanto l’Econmist, perché noi non siamo allenatori anche se guardiamo le partite. Sinceramente puntavo sull’ondata di gelo, sulla neve a Roma, che potesse distrarre, e invece che si vinca o che si perda è sempre la stessa musica, si parla soprattutto di quanto sia scarso Pioli. Ma capisco che sia diventato un lavoro e neve o non neve, come lavoratori ci sono dei doveri imprescindibili che vengono prima del piacere della vittoria. Personalmente non vedo l’ora che Berlusconi vada al Governo per toglierci il gol sbagliato. Non siamo i soli comunque, a Torino hanno scritto sulla neve abbasso Mazzarri, a Roma abbasso Di Francesco, anzi, noi siamo avanti perché per noi Pioli è un pupazzo anche senza neve, i nostri cani hanno tutti il cappottino e i lavavetri sono attrezzati. Comunque ribadisco il concetto di ieri, essere una persona semplice aiuta molto in questi casi, non analizzo le storture tattiche, ma giro per casa, felice, ripetendo la parola “poppe”. Anche se devo riconoscere che con Sarri, Allegri, Giampaolo, Gattuso c’è una bella differenza, e che con Putin i treni arrivano in orario anche con la neve. L’unica cosa che mi dispiace delle critiche a Pioli è che essendo gratis non posso sperare in una loro delocalizzazione. E poi temo per gli alberi da frutto. Se non bastano le elezioni, il freddo, “la mossa del cavallo” di Camilleri, a distrarci dal nostro chiodo di garofano fisso, vi esorto a cercare dentro di voi la sensazione più simile all’amore a prima vista che abbiate provato. Che non sia un vostro pensiero naturalmente. Per me è stato passare davanti alla vetrina di un forno e vedere un pan di ramerino.

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