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giovedì 1 febbraio 2018

Non è il voto al mercato



Falcinelli per Babacar provoca scontento, del resto a Firenze puntiamo sempre alla perfezione come quei genitori, anche loro Viola, che sono ricorsi al TAR perché il bambino ha preso 9 a scuola e per loro meritava 10. E così come per il sette e mezzo, il Bambi mi ha detto “Un’altra delusione e sto”. Ciao Baba, te almeno continuerai a giocare, Vincenzo Mollica purtroppo no, lui smette e va in pensione alla faccia di Buffon costretto ancora a parare i rigori per campare. Posso spiegare perché non soffro l’arrivo di Falcinelli, sono un predestinato, pensate che da calvo precoce non ho vissuto nemmeno il dramma dei primi capelli bianchi. Si consolino gli scontenti per il fatto che il Diego di Marsciano almeno non è francese, grasso e non porta i braccialetti. Voglio ricordare per il vostro bene, che anni, amori, bicchieri di vino, operazioni di mercato a gennaio sono cose che non si dovrebbero mai contare. Nel dubbio mi racconto la favola del magari non se n’è accorto nessuno che Babacar andava a scadenza di contratto nel 2019. Evviva Falcinelli quindi, che non sarà Cutrone, ma che comunque indosserà la maglia Viola e sarà sempre meglio di quelle fiche che ce la davano solo il giorno di San Valentino perché volevano il regalo. La regola più universale della vita del resto dice chiaramente che quando c’è qualcuno che fa qualcosa, c’è sempre uno che non fa un cazzo pronto a criticarlo. Non solo critiche, spesso anche gesti completamente inutili tipo alitare sulla punta della biro che non funziona. Tranquilli, alla lentezza di gennaio risponderemo con l’eiaculazione precoce di febbraio, forse con qualche gol di Falcinelli che farà male, e con il Bambi che schifato perché voleva Gori, e prima voleva Hagi, e prima ancora voleva Moretti, per non parlare di Venuti, ha deciso di smettere di seguire la Fiorentina per girare i supermercati alla ricerca del barattolo di carciofini sottolio perfetto.

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