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domenica 25 febbraio 2018

E' chiarissimo dove sia il male


Tra le tante divisioni in città, passera o cicala, lampredotto o trippa, Diladdarno o resto del mondo, la mia personale battaglia rimane quella giornaliera con la Rita quando apre le finestre per arieggiare e fuori è meno qualcosa. Il Bambi, invece, è in lotta soprattutto con se stesso, guelfo e ghibellino nello stesso corpo, e così scisso non è ancora riuscito a scegliere se è il gatto o il cane il miglior amico dell’uomo. Lui lo sa che non lo giudico quando parla con i suoi animali, basta che lo faccia con la sua voce normale. Intanto arriva il gelo, fenomeno che auspico non sia strettamente legato al risultato di oggi pomeriggio. Chissà se anche il rigore dell’inverno verrà annullato dal VAR. Da piccoli, prima dell’avvento del meteo dicevamo “l’è buriana”, e forse c’entra qualcosa. Comunque la più grande lezione della storia, dopo Giuda e Biraghi in Nazionale, è chiarissima; il male sta a destra. Malgrado ciò rimango ottimista, per Saponara, per il freddo, per le elezioni, e così mi sdraio sul divano con la coperta senza nemmeno controllare dov’è il telecomando. Il freddo e la vittoria potrebbero però non andare d’accordo, magari non potremo ridere per via delle labbra screpolate. Oppure, i più accorti, malgrado il risultato negativo ma con le labbra protette dal burro di cacao, potrebbero sorridere come le mucche sull’insegna delle macellerie. I più accorti, già, quelli che si sono preoccupati per la mia ingenuità in fatto di ristoranti, io così soggetto alle inculate, vorrei rassicurarli perché sapevo quello che facevo. E alla fine, con quello che costa il mattone, posso dire di aver speso addirittura poco per fabbricare il ricordo di una bella serata.

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