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domenica 16 ottobre 2016

Come Cozzamara


Erano due giorni che non si vedeva la Milena a giro, era preoccupato anche il fornaio, come era sembrato strano al barista di piazza San Felice dove andava tutti i giorni a prendere il caffè. Per non parlare dei figli deportati a Sorgane ai quali non rispondeva al telefono. Sembrerebbe la solita storia di solitudine di un’anziana signora morta nella sua casa di via della Chiesa, se non fosse che i nipoti hanno ritrovato nel controsoffitto della nonna 1,7 milioni di Rossana. Non è l’unica cosa triste successa in San Frediano negli ultimi giorni, l’altra mattina ho visto una coppia che correva al freddo e sotto l’acqua invece di rimanere a letto a trombare. Se allarghiamo l’orizzonte ci sarebbero anche i 140 soldati italiani in Lettonia invece di andare a correre al freddo e sotto l’acqua. Poi il Napoli di Gabbiadini. E per fortuna scrivo prima di aver visto la formazione della Fiorentina ad una punta. Purtroppo però dopo aver già visto che l’ampio turnover non ha impedito alla Juve di allungare di un punto sulla seconda. Il Bambi ha poi scoperto per caso che i 22 gommoni arancioni sulle facciate di Palazzo Strozzi non sono stati messi lì per ricordare il 50° anniversario dell’alluvione, ma sono “Reframe”, l’installazione di Ai Weiwei per tenere alta l’attenzione sul dramma dei migranti. S’è incazzato come Cozzamara quando Johnny Stecchino gli ammazzò la moglie, l’avrebbe accettato solo se fosse stata allestita per l’alluvione. Per calmarlo gli ho dovuto ricordare di quella volta che Giancarlo Antognoni appese le scarpe al chiodo, e subito la Galleria Tornabuoni gli propose di partecipare ad una mostra di arte contemporanea. Bambi sempre polemico, sempre in contraddizione col mondo, note le sue battaglie contro i Della Valle, l’apertura domenicale dei negozi e dei musei, con l’unica eccezione per “Cantine Aperte”.

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