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martedì 9 ottobre 2018

L'altra opzione


Ho deciso che i commenti del blog si autodistruggeranno come l’opera di Banksy, così nessuno potrà più accusarvi di aver scritto delle cazzate. Il pericolo di distruggere i commenti me lo accollo tutto io, e sarà quello di essere candidato a segretario del PD. Se ogni volta che  perdiamo la colpa deve essere di Pioli, vi faccio notare che le persone intelligenti non insistono. Se poi ci metti che il Bambi, con la storia di Montiel salvatore della patria, ha fatto ridere pure il cavallo del fiaccheraio di via della Chiesa, eviterei di alimentare della facile ilarità in tempi dove Simeone corre corre e poi non ci vede più dalla fame. E non vede soprattutto la porta. Se tutto è così facile, tipo abbiamo perso perché ha messo quello, ma non sarebbe successo se avesse messo quell’altro, non ci sarebbe più nemmeno l’amore che non conosce ostacoli, basterebbe che qualcuno di quelli del poi, quelli che usano il dopo sole anche prima, li presentasse; “piacere amore”, “piacere ostacoli”. L’altra opzione è “oggi sono proprio felice”. A me invece va bene anche se nella polenta c’è qualche grumo. Per non fare paragoni, per non vivere di rimpianti, per non pensare alle parole di Andrea a Moena sul settimo posto, ci vorrebbe una giornata senza ricordi. Una giornata dove bere un nocino senza rancore e finire finalmente quella bottiglia cominciata ai tempi di Malesani e sopravvissuta a due traslochi. Prendere atto che abbassare il monte ingaggi è significato rientrare in quelle che non potranno essere considerate spese immorali. Come potevamo continuare a dare tutti quei soldi a Babacar? E poi Matteo Renzi quando parla di fannulloni pagati per restare a casa non si riferirà mica a Théréau? Secondo una ricerca di non ricordo quale università, l’uccello degli italiani sta diventando sempre più piccolo, ma in futuro anche le dimensioni conteranno sempre meno. Come le vittorie.

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