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venerdì 18 maggio 2018

Il baccello di vaniglia


Io mi chiedo se dopo Mussolini pure di Pioli possiamo dire che ha fatto anche cose buone. Tra gli amici esperti, non me ne vorrete, preferisco quelli che dopo la terza birra, non vittoria, sostengono che l’Italia potrebbe benissimo vivere di solo turismo. Intanto sono state ricostruite due pagine inedite del diario di Anna Frank, sono quelle in cui parla di cosa ha dovuto subire il povero Hagi a Firenze. Da quando il rumeno è stato bruciato il Bambi ha trovato la scusa giusta con la sua compagna che non vuole che mangi affettati, e così tutti i giorni si fa un panino con la spalla su cui piangere. E poi beve per dimenticare. Io in questo scenario dove i talenti scappano, ma dove scappano anche Biraghi e Laurini, guidando molto ho la possibilità di vedere paesaggi diversi, e così apprezzare la bellezza dei papaveri. Per questo penso che vi farebbe bene cambiare aria, andare in qualche isola lontana per non pensare sempre al calcio. Lo dico perché non vorrei che a forza di dire che “l’è tutto sbagliato l’è tutto da rifare”, tradotto per chi non segue il ciclismo, che è tutto una merda, alla fine anche il baccello di vaniglia del Madacascar sappia di sterco. Di non pensare quindi ai bei tempi quando era solo colpa della società e non dell’allenatore, perché sarebbe un peccato con quello che costa un baccello di vaniglia del Madagascar.

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