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lunedì 16 ottobre 2017

Messi prende casa in via dell'Ardiglione tanto paga Pantalone


Bene per 70 minuti, per gli altri 20 solidarietà piena a Pioli, così come ho fatto per Asia Argento andando a vedere “Dracula” diretto del padre. So perfettamente che per sognare è ancora troppo poco, ma quello che posso fare è suggerire di buttare giù un paio di Tavor. Io sono felice e basta quando vince la Fiorentina, forse perché sono cornuto e inconsapevole. Altrimenti me la rifarei con Biraghi o con Pioli. In un mondo dove i tifosi non riescono a godersi appieno la vittoria, voglio pensare che la causa non siano quei 20 minuti di affanno finale, ma piuttosto il fatto che a metà ottobre ancora ci sono le zanzare. E menomale che è stato annullato il gol ad Astori altrimenti sarebbe stato proprio un lunedì di merda. A me sembra che non ci si voglia rendere conto che anche un uomo possa parcheggiare male. Insomma, si può essere tifoso maschio della Fiorentina senza bisogno per forza di comprare gli assorbenti. Oppure c’è chi vive in un mondo dove la colonna di destra del menù non esiste, e se ne fotte di quanto si spende. Insomma, alla fine l’Atalanta ne ha presi tre da quelli che ne hanno presi quattro da quei brodi contro i quali abbiamo vinto ieri. Tra un po’ pur di dare contro arriveremo anche a compiangere il povero Weinsten per essere stato sfruttato troppo. E se le mie considerazioni sono irricevibili, se ciò che sostengo è privo di fondamento, pensate che da quando ho comprato la smart tv sono diventato il quarto più intelligente della casa. Perché per me è Thereau il miglior acquisto, Simeone è acerbo, con la speranza che diventi un frutto mangiabile, mentre Babacar non ha solo le infradito di Naomo, ha anche il pareo e la camicia Oxford con le iniziali. Lo so che il mondo ideale sarebbe quello dove la Fiorentina è sempre la più forte, dove Messi prende casa in via dell’Ardiglione, dove nel mondo dello spettacolo contano solo i curricula. Se tutto fosse così facile ci avrebbero però scoperti subito come eravamo a letto, sarebbe bastato guardare lo stile con cui le davamo le spinte sull’altalena. E magari non trombavamo più dal campionato ‘68 - ’69.

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