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lunedì 12 dicembre 2016

Perché bisogna vincere



E’ palese che Buffon con quei baffi da allibratore sia tornato nel giro delle scommesse, grande Toro comunque. Sarà stato il Cabernet Sauvignon del Bordeaux di Bolgheri, ma ad un certo punto ho cominciato a vederci doppio, poi triplo, ho cominciato a vedere Mandzukic in difesa, a centrocampo, in attacco, e poi anche a casa a guardare Mandzukic in televisione. Per quanto ci riguarda più da vicino speriamo che stasera, a proposito d’interviste fraintese, non ci vengano a raccontare di aver fatto l’alibi di Natale. Perché bisogna vincere e basta. Purtroppo non c’è stato solo il derby a inquinare la domenica di polveri sottili, anche il nuovo Presidente del Consiglio mi ha ricordato il trio Zoff, Gentiloni e Cabrini. Ora però l’importante è andare subito alle elezioni perché vogliamo sapere se Tello farà parte della squadra di Governo. E poi volevo denunciare un fatto increscioso (non è l’esclusione di Chiesa), prima i mercatini di Natale li facevano nei paesini di montagna e così potevamo decidere di scansarli, oggi te li piazzano sotto casa e non c’è niente da fare. Sono andato comunque a comprare i regali sfruttando un’idea eccezionale, ho comprato per tutti delle matite copiative. Tranne che per me, da quando ho realizzato che il bianco ingrassa mi sono regalato un set di boxer bianchi. Insomma, dopo il derby ho fatto il presepe con il muschio del Bobolino,  i Re Magi come per tradizione anche quest’anno porteranno in dono Mai, Una e Gioia. Mentre dopo Inter-Genoa mi sono sembrate chiare le gerarchie dei nerazzurri in attacco: Icardi, Eder, Palacio, Jovetic, Uomo Conad, la zia di Gabigol, il babbo di Gabigol, giocare uno in meno, Gabigol. Ma come si sa nel calcio non c’è pazienza, pensiamo a Mammana che non gli abbiamo dato nemmeno il tempo di arrivare a piedi e abbiamo cominciato subito ad attaccare la società, e poi all’Inter se avessero tenuto De Boer ancora un paio di anni per me avrebbe vinto il campionato di serie B. Se avremo un po' di pazienza arriverà sicuramente il Terzo, e forse anche il Nobel per Rod Stewart.

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