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martedì 14 agosto 2012

La Della Valle dell'Adem

E’ stata la rivoluzione dei fratelli Coin, una versione molto più vicina al Conero di quella americana dei registi Coen, ebbene si, dopo i magazzini Saks sulla Fifth Evenue, gli uomini di Casette d’Ete sembrano aver messo le mani anche sul department store italiano dell’abbigliamento, ed è risaputo nell’ambiente come il business questa volta non c’entri niente, perché questa è un operazione in grande stile portata a termine solo per fare assonanza col duo di Minneapolis. Un capriccio si dice, tra un oliva ascolana e l’altra, che si è voluto togliere Diego per gridare la sua rabbia alla città dei vecchi interessi di bottega, parafrasando che Firenze “ Non è un paese per vecchi stronzi”. E’ con un taglio cinematografico d’autore che hanno voluto ridicolizzare un certo ambiente ostile fiorentino, pecoreccio e invidioso, che aveva cercato di fare proseliti in curva Fiesole con il film dell’anno “ Mamma Ebe ho perso l’areo per la Champion”. E parlavamo di rivoluzione dei fratelli Coin non a caso, perché è solo grazie a questa che oggi appare vuota la sala dove si proietta, malinconica, la sconfitta di quel movimento, attraverso il film che è stato anche il simbolo della loro propaganda “La guerra dei Rosicones”, sì, oggi una parte della città esce definitivamente dagli anni bui della trilogia di “Ritorno al Vuturo”, perché se nella versione di Zemeckis era stato interpretato da Michael J. Fox, per quella nostrana non è stato scelto proprio quello che si può definire una volpe. Per farla breve i Della Valle hanno messo su un bella squadra grazie appunto alla tanto attesa rivoluzione, e visto che hanno comprato oltre dieci giocatori senza neanche spendere troppo, per celebrare il mercato e arginando a fatica l’entusiasmo durante le riprese, in città è stato girato il remake di “Quella parca dozzina”. Ma in tutto questo gran fermento di risacca generato dalla rivoluzione, la Bice lascia la città ai suoi festeggiamenti e fa un’inchiesta su quelli che invece sono i feriti rimasti sul campo di battaglia, per capire dove si siano rifugiati coloro che volevano far comprare la Fiorentina al kebabbaro del Ponte alla Vittoria, e in questo percorso a ritroso alla ricerca degli autolesionati dal terremoto del rilancio, la nostra inviata ha persino trovato la scena ancora cristallizzata, dove ispirandosi a Elia Kazan, quella testa di kazzan stava girando la versione di “Fronte del porto”, cinematograficamente vuturizzata in “Confronto alle porte”, prima che i Della Valle con Pizzarro spazzassero via gli ultimi baluardi dei balordi. Poi lo scoop della Bice, che forse presa da questa gran voglia di parafrasare che si è abbattuta in città, si è fatta confezionare uno slogan da trasmettere prima di ogni suo servizio, un geniale “Lo Scoop sei tu”. Insomma, la Bice alla fine di una settimana intensa di ricerche è riuscita a scovare il rifugio dove si erano nascoste le ultime sacche di resistenza, gli antidellavalliani più coriacei, e con il suo obiettivo spietato, ci mostra nella foto di copertina come la rivoluzione dei marchigiani abbia fatto saltare le teste più pesanti che pensanti degli amici dello sceicco, mentre la seconda foto è il documento più drammatico di questa rivoluzione, e se ci chiedevamo che fine avesse fatto il vuturismo, con questa foto la Bice entra direttamente nel bagno del suo massimo esponente, immortalando la scena, che se da una parte ci mostra la quotidianità di semplici gesti come quelli dedicati all’igiene della persona prima di andare a letto, dall’altra testimonia come quel movimento ormai sia finito in pezzi.

8 commenti:

  1. Ehhh ....si,tutta questo Vuturismo che ha provocato Vuotismo affonda le radici in un masterpiece che ha fatto la storia del cinema bianconero(eh eh eh),cioè "Il settimo sigillo" che i "no pasaran" beceri han trasformato in "Lo sceicco gingillo"(fantomatico quanto l'idea di sovrastare la nera signora che arriva con una falce e dai vivi ci separa col taglio di una falce-cfr.Elio&leS.T.).(Boruc,DeSilvestri,Beharami,Natali,Gamberini,Amauri e....il settimo sigillo:Montolivo).

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  2. Non li sottovalutate, son lì che schiumano rabbia, nascosti nella mota, ma pronti a mordere alla prima sconfitta. La madre degli imbecilli è sempre in cinta e sempre pronta a mettere al mondo linfe nuove.

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  3. E' vero questi sono come zombi, pronti a risorgere dai loro loculi. I fischi a Ljajic sono li a dimostrarlo. Figurati se questi rinunciano a mordicchiare visto che è l'unica cosa che sanno fare.  Speriamo che vengano zittiti dalla stragrande maggioranza nello stadio.

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  4. Il sitone è tuttora pieno di insulti verso Ljajic, che vorrebbero mandar via ad ogni costo, ignorando completamente quella che sembra una bella accelerata nel percorso di maturazione, e la sua classe, che ne fa finora il miglior viola del precampionato. Io penso che quella parte della tifoseria se lo meriterebbe proprio un allenatore da saloon, un Delio 2.0, un Uno di Loro, che cazzotta i giovani e ci trascina in B, sì, ma con orgoglio.

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  5. Sopravvisuto, è la 2° citazione di Elio che ti sento fare (la prima Supergiovane e stavolta Urna), non dirmi che sei un fan delle Storie Tese, lo sono anche io.

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  6. A proposito di Delio Rossi, sentite cos'ha detto:
    "La storia degli ultimi due anni dimostra che a Firenze non erano gli allenatori a non funzionare, ma i giocatori. Singolarmente tutti validi, ma non assortiti bene. Dal punto di vista tecnico non erano squadra”.
    Chi avesse ancora dei dubbi......

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  7. La novità assoluta di una parte riottosa della tifoseria viola è proprio quella di esercitare una specie di dissenso aprioristico e ottuso nei confronti di alcuni giocatori o allenatori, a seconda della percezione soggettiva ed epidermica che la ispirano.  Altri, invece, restano 'eroi' anche a seguito di errori grossolani che danneggiano pesantemente la squadra, vedi D.Rossi.  Per quanto mi sforzi di capire non riesco a darmi una parvenza di spiegazione. Di sicuro si tratta di una involuzione collettiva molto grave anche se limitata ad esigue schiere che però riescono a fare grancassa.  Per fortuna sembra che ADV abbia capito che questi soggetti non sono rappresentano nient'altro che se stessi.  

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  8. Attila, la cosa secondo me più grave è che a questi imbecilli la grancassa la forniscono gente come il Berciadore, che permette ad un paio di coglioni in bellavista di gestire una trasmissione in prima persona a Radio Blu. Un trionfo di stronzate (ah mi sentisse il Chiari!) sbrodolate in un italiano approssimativo e sgrammaticato, quanto i due personaggi in questione, che tali resteranno in saecula saeculorum. Amen.

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