In
attesa che arrivino i colpi di mercato, un attesa che sarà più lunga della tesa
del cappello di John Wayne, almeno a sentire Pradè, che è bravo perché
interpreta bene il ruolo almeno come Wayne in Rio Bravo, e visto anche come può
diventare tesa la vicenda di Jovetic mentre Pradè affronterà il mercato insieme
a Macia invece che a Gregory Peck, quando i tempi non sono più quelli della Metro-Goldwyn-Mayer,
ma quelli dei Metro-sexual, e così bisognerà riempire il tempo che scandisce e
scandaglia la pista giusta e quella canaglia, che speriamo non porti a
Scandreva, ma più ottimisticamente a Konapljanka, un rifugiato politico a
Scandicci, che è diventato il pupillo sottocosto del Chiari, conosciuto al
Penny Market mentre comprava alcool puro al posto dei filtri per la Brita. La
storia sembrerà paradossale e nasce ben oltre la paradorsale appenninica, ai
tempi in cui Corvino girava ancora il Sudamerica in lungo e in largo, e sudava
in cerca di talenti, lontano da quel calcio burocrato che lo avrebbe poi inchiodato
all’oliveto della sua Vernole. Grondava
Sudamerica da tutti i porri, lontano dalla sua Puglia e dai suoi affetti e
porri affettati, che condiva con l’olio dei suoi olivi secolari, e intanto aveva un appuntamento con Scolari, un uomo di
calcio di quelli solari e senza i nodi dell'olivo, ma che avrebbe dovuto
sciogliere certi nodi corviniani su alcuni giocatori d'interesse in chiave
Viola. L’amabile conversazione con Luiz Felipe, era andata avanti tra cachasa e
“mulatte sinuose che non camminano ma ballano, che non parlano ma cantano,
arrivate come tante emigranti dall’interno del sertao sul litorale per non
morire di fame” Corvino e Scolari sembravano proprio dentro a una pagina di
Amado, quando a forza di distillato ottenuto dalla canna da zucchero, avevano
concordato abbracciandosi, quanto sarebbe stato dolce mettere le mani su quel
talento. Uno solo era quello rimasto, dopo averlo scremato da una lunga lista e
dopo aver scolato una lunga lista di bottiglie, avevano scartabellato foto e
bevuto, visionato filmati fino a raggiungere l’erezione professionale per aver
individuato qualcosa di più di una prospettiva solida, avevano pescato un
prospetto sodo, sul quale avrebbero messo volentieri le mani. Il caldo, la
cachasa e l’eccitazione, avevano portato però Pantaleo sul baratro di un errore
plateale, che non era ancora quello di un calcio burocrato che gli sarebbe
costato un calcio nel culo, questa volta era invece una questione di culo duro
come un tamburocrato. Si era asciugato quella nuca grossa come il collo di una
chianina, aveva appoggiato il fazzoletto come fosse un giogo e poi aveva
indicato al suo “uomo” l’operazione da fare. Il finale lo conosciamo già con
l’arrivo di Castillo a Firenze, operazione nata da un evidente equivoco, visto
che Corvino da talent scout qual è, aveva già individuato il magnifico culo di
Karen Del Castllo, una colombiana che avrebbe vinto in Cile il titolo di Miss
Reef 2012, il lato B più bello del mondo. Il suo uomo avrebbe dovuto contattare
Karen per il suo culo che parla, perché Pantaleo per lei aveva individuato
appunto il ruolo
di responsabile della comunicazione al posto di
Silvia Berti, e non di far arrivare il
Karente Castillo dal Lecce. L'operazione ricalcava un po' quella della
promozione di un’ igienista dentale in parlamento. Ma la solita gente malfidata
e becera di Firenze aveva avanzato dubbi e fatto ironia sui viaggi di Pantaleo in Sudamerica, “ che
cosa ci andrà mai a fare se poi ci riporta giocatori improponibili”, ecco cosa
ci andava a fare, e quello che il mondo vede solo oggi lui l’aveva visto molto
prima, come la risoluzione del riscatto di Cassani che tiene in ansia l’intera
tifoseria, lui la soluzione l'aveva già suggerita, aveva trovato “La Chiave”
grazie all'amico ed esperto di quel mercato, Tinto Brass, che in seguito gli
avrebbe suggerito anche “Miranda”. Contattato ieri a Vernole per sapere cosa ne
pensasse dell’eventualità che la Fiorentina venda Jovetic, ha risposto “ Così
fan tutte”. Intanto la Nazionale parla attraverso la voce autorevole di Cetto
La Qualunque, e allora contro la Croazia “cchiu pilu pi tutti” .
