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martedì 3 dicembre 2019

Headquarters


Era per scappare dal gol di La Mantia, e poi dal sorpasso del ceppicone, il più lontano possibile. Questo il vero motivo del mio viaggio in Nuova Zelanda. Perché vedo avanti per via di quelle 12 ore che mi spalancano le porte di una realtà dura come se fossi ancora imbottigliato nell’ennesima sconfitta di Montella, e non ad Auckland. Quando ero ancora a Firenze, nella dimensione rassicurante del tracking di Joe, e del fast fast di Rocco (un tempo, prima cioè che ci liberassero gli americani, il Fast serviva a riparare le forature dei motorini), di La Mantia conoscevo solo lo chef, Filippo. Sposato con Chiara Maci. Purtroppo, per Torino-Fiorentina ci sarò, è vero che non ci sarà più La Mantia, ma neanche La Melatonina a proteggermi dagli incubi di una sconfitta targata Mazzarri. Forse mi fa più paura il cibo che ti propinano sulla Qatar Airways della serie B, mi danno più fastidio le 16 ore di volo consecutive per arrivare a Doha, che un gol di Chiara Maci con la maglia del Toro. Se Antognoni non è più lui, o è sempre più lui, pesce fuori dal campo, a proposito di luce, qui è la cosa che più mi abbaglia. Mi ricorda i quadri di Hopper, che se invece fossero i quadri di “hope” ci rimarrebbe almeno la speranza di non esaltarci più solo per le ruspe che mostrano le loro pale gommate con orgoglio agli abitanti di Bagno a Ripoli. Gli alberi sono giganteschi, più di Vlahovic. Probabilmente anche più efficaci. Gli addobbi di Natale, la gente in spiaggia fanno meno contrasto della Fiorentina di Montella. Squadra che non contrasta per niente. Nella baia di Auckland, il campo di gara della Coppa America, lì c’è Headquarters dove si mangia un agnello da Dio, mai mangiato un agnello così, neanche quando Pioli ne vinceva sei di fila, e si beve del buon Sauvignon Blanc. La natura la fa da padrona più di Commisso, il lavoro va bene, e sono contento di non vedere la partita con il Cittadella perché potrebbe far gol D’Urso, e così scoprire che anche la Barbara nazionale è capace di infilarci. Diciamo che in ballottaggio ci sarebbe Panico ma per quello siamo già messi bene di nostro. Che dire ancora, sarà meglio lasciare parlare il campo, o forse sarà meglio tapparsi le orecchie. Per non sentire le sirene dell’ambulanza. Domani è Santa Barbara e festeggiamo da Farina, ristorante italiano. Saluti da Auckland. Saluti alla Champions.

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