.

.

lunedì 18 novembre 2019

Qualcosa da salvare


Dopo quella di Cagliari è passata anche la piena dell’Arno. Torna Ribery e forse anche il sole. Comunque dovremmo imparare dagli olandesi a proposito di acqua alta, ti fai due canne e poi t’importa una sega. Sosta per la Nazionale che al Bambi ha provocato nausea mentale, esperienza metafisica. Espressione del disgusto. Io ho invece utilizzato la cattività interiore per guardarmi dentro, così alla fine ho capito che forse ho sempre voluto una proprietà italo americana, una constatazione che ha il sapore della conquista. Del resto l’uomo è semplice, ha reazioni semplici e bisogni semplici, a questo servono le donne; a complicarci la vita. E poi lo sfrigolare del guanciale aveva già riempito qualche vuoto. Non me ne voglia Rocco per la mancanza totale di ‘nduja nella mia dieta. Bene le squalifiche di Pulgar e Castro, tanto non ci va mai bene un cazzo comunque. Mentre la cosa peggiore anche della manita di Cagliari è stato l’omaggio a De Andrè su Rai Uno. Fino a poco tempo fa parlavo tra me e me, poi ci siamo offesi perché non ho creduto in Hagi. Insomma questo fine settimana non è stato malissimo, ma neanche bellissimo. Diciamo un tipo. Alla fine l’ho buttata in Pinot Nero. A un certo punto pensando al diluvio universale ho fatto le scelte; l’Annunciata di Antonello da Messina come quadro da salvare, Gabriella, garofano e cannella come libro, la Rita, Tommaso, e la sciarpa del Gruppo Chiava.

Nessun commento:

Posta un commento