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domenica 10 novembre 2019

Nel frattempo



Se da una parte mi sono dedicato in maniera troppo libertina alla ricerca di un tartufino bianco, burro e pasta all’uovo, tartufo la cui potenza mi ha ricordato Vargas, dall’altra ho tenuto ben dritto il timone per ricordarvi che dal 15 novembre c’è l’obbligo di catene. Vanno bene anche quelle di Sant’Antonio. Per me il tartufo è il sostitutivo del vaccino influenzale. E mentre Barella toglieva le castagne dal fuoco a Conte, io compravo del buon taleggio. Castagne che invece si sono bruciate a Napoli. Se non giocherà Vlahovic qualcuno di noi andrà a sedersi in bagno, schiena contro il muro, sguardo nel vuoto e respiro profondo. Qualcuno sarà subito Magda. Ho cercato di tranquillizzare il Bambi, ho provato a consigliargli di abbandonare certi convincimenti, Dusan o non Dusan, difesa a tre o a quattro, insomma, abbandonare i propri principi e fare colazione col vin santo e cantuccini. Così come l’insonnia causata dal rimpianto per Simeone trasformata in spaghetti alla carbonara alle quattro meno venti. Non so che cosa abbia in testa, ha certe strane idee, dice di aver preso spunto dal cavallo di Troia per entrare in casa di Eveline, una passerona sudamericana che abita in via Maffia. Così le ha regalato un peluche gigante. Speriamo che oggi tirino fuori almeno le palle di Natale. Da quando è arrivato Rocco mi sento meno libero, un tempo quando volevo indicare una cosa poco credibile dicevo che mi sembrava un’americanata, oggi mi devo riguardare. Per fortuna che sono tempi in cui l’airbag non è più un optional, lo dico se a Cagliari dovessimo fare un frontale con una presa di coscienza. Nel frattempo vado a nuotare.

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