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martedì 18 settembre 2018

Troppi trippai


E’ già vigilia, e come tutte quelle che si rispettano, vigilia ecclesiastica uguale digiuno, la strada della magrezza degli obiettivi è lastricata di troppi trippai che tagliuzzano lampredotto. Chi sostiene di non provare più niente, rivelate le scarse ambizioni, ingaggiato allenatori limitati, e dimostrato essere una Proprietà insopportabile, in realtà sentono ancora tutto. Il paradosso è che si vorrebbe risolvere il problema con un altro problema, sostituire Pioli con un altro allenatore di quelli che ci possiamo permettere, tipo dare una seconda possibilità a Delio Rossi, di fatto facendoci schiacciare da quel chiodo che avrebbe dovuto schiacciare l’altro chiodo. E non si tiene conto che invece c’è un vantaggio considerevole nell’avere in panchina un mediocre, non solo svantaggi tattici, di altamente positivo c’è che basta poco per sentirci più competenti. Basta anche solo sapere come funziona il fuorigioco. Avere uno Spalletti, con la sua sapienza calcistica, tolto solo qualche scivolone casalingo, frustrerebbe un po’ le nostre convinzioni. E a quelli che dicono “si stava meglio quando si stava peggio”, chiedo se oggi sono contenti. Comunque domani se tutto va come deve andare ci possiamo sempre incazzare. Io che invece credo, confido, che ancora gioisco quando si vince, uscirò a illudermi. Adoratore, prono, poco ambizioso, che certe melanzane hanno più attributi, e che poi la Rita ci fa pure la parmigiana. Io sono quello che mostro quando non so di essere osservato. Mi sono comprato una barba finta come quella di Pioli, e quando rimango da solo la indosso per sentirmi ancora più ceppicone di quanto già non sono. Ed effettivamente così riesco a sbagliare persino la sostituzione delle lampadine. Poi ho messo il pesce con le patate nel frigo e il gelato nel forno. La Rita mi ha detto che sarebbe meglio che la smettessi anche di mettere i piatti nella lavatrice. Così come Veretout deve fare l’interno puro.

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