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giovedì 20 settembre 2018

Senza inutili perdite di tempo


La Fiorentina non tira mai, si dice per quel gioco asfittico e sparagnino di un poco dotato, poi nel primo tempo se ne contano 10, con 5 palle gol nitide. Là dove il Napoli cadde fragorosamente. Pjaca non gioca perché Pioli preferisce ancora Eysseric. Un incredibile spreco se si pensa che pur non giocando quasi raddoppia. La Fiorentina che domina tatticamente nella prima parte non è certo un complimento a Giampaolo. Ma è proprio questa bella Fiorentina, e la sua poca concretezza, il positivo e il negativo di un pareggio che è proprio il risultato perfetto per alimentare l’anima bipolare di una parte della tifoseria Viola. Quei tifosi capaci di relazioni extraconiugali, quelli che amano la propria squadra, ma che poi riescono ad avere anche qualche scappatella con la squadra che ci gioca contro. Giusto quando serve per rinfocolare la polemica contro la solita routine del non si vince mai niente. Del ridimensionamento. Dell’allenatore che non potrebbe fare di più anche se si applica. Per me la falsa allegria di una buona prestazione in trasferta è vera tristezza. Ma io sono monogamo e ragiono di conseguenza. E non ho più il fisico per tenere il piede in due scarpe. Si, insomma, la partita di ieri ci ha detto che chi ben comincia è a m. Comunque, se può aiutare chi avrebbe preferito perdere per ricreare un clima più fertile alla polemica, sempre la mi’ nonna diceva che le giornate brutte si aggiustano con uova e farina. E’ una bella Fiorentina purtroppo, che lascia intravedere tutto il talento di cui è impregnata. Pioli, al quale è risaputo che non piacciono i giovani, e non è vero che la Fiorentina è la squadra più giovane, ma è solo lui che usa il photoshop, fa giocare Sottil padre. Poi a fine gara dichiara “A noi allenatori non manca il coraggio, né guardiamo la carta d’identità, i genitori bravi giocano”. Nel secondo tempo la Samp ha meritato il pari, ma sarebbe bastato chiudere il primo con almeno un doppio vantaggio, a stare bassi. L’ideale partita double face per quella parte di tifoseria double face. E a me il tifoso costretto per indole a cercare le pecche, mi ricorda quei poveri cuochi delle mense che si sforzano a usare le zucche, i funghi trifolati, a fare minestroni, mentre ci sono ancora 30 gradi. Simeone prima sbaglia il facile ma poi fa un gran gol, bene Biraghi e Veretout, Pjaca scalda i motori, e Chiesa padre è ancora incontenibile. Il tifoso diviso dall’amore per la maglia e i risentimenti vari ed eventuali, vive naturalmente la difficoltà degli obiettivi modesti della Società, perché se raggiunti rimane comunque insoddisfatto, e se non raggiunti rimane comunque frustrato. Per fortuna ci sono anche quelli che hanno scelto di essere frustrati e insoddisfatti senza inutili perdite di tempo.

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