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mercoledì 23 novembre 2016

Votiamo No alla malinconia e SI al(la) Fiore


Emerge da un’intercettazione telefonica in cinese che le maglie utilizzate nel derby della Madonnina, che tanto hanno scandalizzato i puristi del Made in Italy, in realtà sono proprio un’evoluzione della tendenza tutta italiana di infilare la maglietta del pigiama nei pantaloni, i pantaloni nelle calze, il tutto precedentemente riscaldato sul termosifone. Se devo dire ciò che  invece di buono ci ha regalato il campionato fino ad oggi, allora dico il Toro di Sinisa, ma soprattutto l’Atalanta di Gasperini. Tradotto significa che sono stati più bravi anche di chi ha avuto a disposizione maggiori capacità economiche valorizzando al massimo il materiale a disposizione. Cosa che riesce bene anche alla Rita, maestra nel riciclo e nel mettere in condizione il meno dotato (non io in questo caso) tra i prodotti a disposizione di rendere al meglio. Mi vengono in mente le feste di Natale quando tra la frutta secca tipica del periodo ci nasconde anche qualche mela che è lì da un po’. Gasperini come la Rita quindi. E poi basta compiangersi tutto il giorno perché non vinciamo mai niente, è un’immagine quella del tifoso intristito viziata dalla stessa società capitalistica in cui viviamo che ha perso di vista i valori veri. La mancata vittoria non può diventare veicolo di frustrazione, anzi, alcune volte quello che sembra dare fastidio al tifoso come una sconfitta ingiusta diventa simbolo di appartenenza nell’accezione più positiva. Prendete vostra mamma che vi versa le crespelle nel piatto, se non ne aggiungesse un cucchiaio anche dopo che avete detto basta significherebbe che siete stati adottati. Quindi non vincere potrebbe essere addirittura meglio. E se il tifoso Viola decide di soffrire in quanto tale è solo perché è vecchio dentro e ha deciso di diventare anziano proprio cominciando a usare il fazzoletto di stoffa. Le finali di coppa Italia perse? I mercati di gennaio sottotono? Le finali di EL sfumate ai rigori? Il terzo posto scippato dal Milan? Niente di più che un minuto di silenzio, al pari di quando ci capita di schiacciare le merendine per fare esplodere la confezione.


PS: A un tifoso Viola colto da scoramento è consentito una sola volta nella vita di lasciarsi andare e dire a un bambino a caso che Babbo Natale non esiste. Poi testa alta. Sempre.

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