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sabato 12 novembre 2016

Il jet lag dell'uccello


Se c’è uno che ultimamente ha davvero esasperato il Bambi è Badelj e il suo procuratore, per loro vorrebbe far valere la legge spietata che regola la vita in San Frediano. A suo dire l’atteggiamento della società dovrebbe essere una linea netta di demarcazione come quella che divide noi d’Oltrarno dal resto del mondo. La linea netta di demarcazione tra perdono e vendetta, insomma, lui gliela farebbe ammirare direttamente sulla fiancata dell’auto. Non solo il clan di Badelj lo agita, è incazzato anche con il babbo perché quando era piccolo gli diceva sempre di pensare con la propria testa, e ora che ha mandato a puttane la sua vita si sente autorizzato a dare la colpa a lui. E senza una compagna accanto che lo modera è diventato così sregolato che va a letto sempre più tardi ed è arrivato ad avere l’erezione mattutina alle due di pomeriggio. Quando è così va solo rassicurato prima che ci ricaschi e si rifugi nel derivato più famoso della morfina, e va fatto gradualmente per non fargli capire con argomenti subito eclatanti che è in atto un tentativo per rincuorarlo. Odia quando non lo si compiange e si cerca invece di scuoterlo. Così ho cominciato facendo finta di aver letto su La Nazione che a Badelj non serve a niente chiamarsi con un nome del cazzo come “Milan”, perché tanto la nonna lo chiama sempre con il nome di suo fratello. E quando ho capito di aver aperto una breccia nel suo stato d’animo sfregiato dalla vita ho continuato aumentando le dosi. Gli ho detto che forse Diks è come Dzeko, magari il prossimo anno migliora. Che quest’anno ce l’hanno fatta Trump, la Brexit, il Leicester, Di Caprio, Bob Dylan, potremmo vincere anche la coppa Italia. Che la sosta di campionato in questo periodo ci permette di consolarci pensando che manca poco a Sanremo. Ho chiuso in un crescendo rossiniano, con il suo sguardo già più sereno grazie anche al terzo rabbocco di Sambuca, e gli ho raccontato del Mari quando stava con quella maiala della Nicoletta, tutti a prenderlo per il culo mentre era lui che quando se la trombava ne faceva cornuti una ventina in una botta sola. Poi muoiono tutti come mosche ma Patti Smith è sempre viva.

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