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martedì 13 settembre 2016

La ragazza del lago


Ieri nella mia analisi tecnica sempre molto puntuale ho sciaguratamente trascurato la vittoria dell’Inter in rimonta che invece ha dato un segnale forte: per la leadership di Milano c’è anche lei. Ma c’è un motivo che giustifica, anche se solo in parte, questa mia grave inadempienza, ripensavo ai bei tempi quando era il primo giorno di scuola e la sola preoccupazione che avevo non era come oggi la data per recuperare la partita col Genoa, ma convincere mia mamma a non vestirmi di merda. A questo proposito voglio augurare buon inizio scuola a tutte le mamme col suv e le poppe grosse. Per via di questi ricordi non mi ero dimenticato solo dell’Inter, ma anche che nel frattempo sono cresciuti i populisti in Bassa Sassonia. Infine sono stato impegnato con la foto di Miss Italia ritratta insieme alla sarta, per capire chi era la miss. E mentre c’è chi ancora chiede chiarezza più in generale, a distanza di quindici anni non mi è ancora chiaro se le torri sono crollate o le hanno buttate giù i Della Valle. Toledo in Primavera, Rogg che smentisce Juric, Tata che sostiene di essere più forti dello scorso anno, sarebbero tanti gli argomenti da approfondire se non fosse che i ricordi della scuola hanno avuto ancora il sopravvento riportandomi su un altro fatto che segnò gli anni dell’Istituto d’Arte. C’era una compagna di classe originaria del Lago di Como che non si era integrata tanto bene a Porta Romana, e che combatteva la malinconia lacustre con ripetute assenze volontarie che definiva “fare sega”, mentre io quando riuscivo a incrociarla e tentavo di farla desistere o almeno rallentare, gli ricordavo che a Firenze si diceva “ fare forca”. Poi quando mi sono reso conto che malgrado le tantissime assenze alla fine dell’anno veniva comunque sempre promossa, ho capito che aveva ragione lei. La sega la faceva al figlio del preside che era nella sezione di “Fotografia” (da qui l’autoscatto famoso che è circolato per anni). Anche il Bambi ha ricordato con dolcezza il suo primo giorno di scuola quando rubò le merendine a tutti i suoi compagni di classe. Ve lo ricordate vero quando rubarono gli occhiali a Mihajlovic in sala stampa? Quello fu il primo ma anche l’ultimo giorno che il Bambi riuscì a intrufolarsi all’interno del Franchi spacciandosi per un giornalista del Resto del Carlino (fece anche alcune domande con l’erre moscia).

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