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lunedì 8 agosto 2016

Maremma Liala


Mi torna che avete tutta ‘sta fiducia nei giudizi degli spezzini, che insomma le partite non le guardate con i vostri occhi, preferite la ginnastica artistica dove vedete la trave e non la pagliuzza. A La Spezia sono d’accordo anche con chi vende un giocatore di 23 anni in modo da avere i soldi per comprarne uno di 29. Figuriamoci. La Fiorentina perde la quarta partita consecutiva, ma le parate di un portiere sono quel linguaggio del corpo che le parole degli spezzini non dicono. Ad esempio “togliersi le mutandine” vuol significare disponibilità, almeno in San Frediano. No, vi chiedo scusa per questa facile ironia, che da una parte serve per non parlare dell’ennesima sconfitta, e dall’altra è anche ingenerosa verso un popolo, quello spezzino, che non se lo meriterebbe. Tutto questo spirito di patata nasce dall’esperienza del Bambi dopo aver vissuto una storia d’amore con una ragazza di Spezia che gli ha sempre raccontato come le donne sposassero gli uomini di lì per avere qualcuno che gli montasse le mensole o che riuscisse a pagare l’assicurazione online. Se il giudizio degli spezzini è diventato la stella cometa da seguire con così tanta fiducia, come altrettanto succede a me solo con il Tom Tom, alla fine la colpa è mia che ho generato dei mostri. Vi siete abituati alle mie di cazzate, fino a scegliere proprio il golfo dei poeti dove piantare l’ombrellone. E anche le quattro sconfitte hanno un senso, avvicinandoci a grandi passi verso la quinta, ci sentiremo a casa come se fossimo nel parco nazionale delle Cinque Terre. E capisco anche che un estate di risultati così poveri possa farvi venir voglia di tuffarvi nel fiume Magra. Mentre io continuo a lavare i panni sporchi solo in Arno, rendo atto a La Spezia di essere stata citata, oltre che da voi su questo blog, anche da altri grandi personaggi della storia. Ne ho scelti tre tra i più significativi: Hamingway che di lei disse “Le strade sono larghe e le case alte e gialle..”. Poi Napoleone: “Il Golfo della Spezia è il più bello del mondo”. Ma è solo dall’ultimo e più grande personaggio che emerge prepotente tutta la cultura calcistica dalla quale vi abbeverate con l'arsura tipica di chi ha mangiato le acciughe senza averle prima sciacquate bene, nel romanzo “Signorsì”, infatti, Liala alimenta la speranza che prima o poi arrivi anche un difensore centrale, oltre che la quinta sconfitta consecutiva: “La Spezia, azzurra città di sogno e di amore…”.

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