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venerdì 9 dicembre 2011

Tra coccoli e magia

Domenica ho fatto i coccoli a Tommaso, visto che per le coccole ormai non c’è più spazio così come per le friggitorie a Firenze, e prima che certi sapori vadano a rimpiattarsi spauriti dentro ai kebab, sarà meglio scaldare dell’olio abbondante in una padella e friggervi la pastella a forma di palline, salarli e mangiarli ben caldi. La prima magia avviene durante la cottura, perché la lievitazione delle dimensioni è sempre proporzionale alla meraviglia del suo sapore in grado di trasformare una tradizione sfuocata in una piacevole e modernissima alternativa alle patatine di Mc Donald’s, mentre per un figlio Diladdarno come me, in un croccante ricordo di San Frediano che oltre a riscaldare il cuore mi ha bruciato la bocca. Sabato sera a Milano, dove ai babbi occorre invece lo zafferano per dare un po’ di colore ai ricordi, potrebbe avvenire un’altra bella magia. Quella con la palla di un uruguaiano in maglia Viola, oggi più guaio che uruguaiano, che potrebbe trasformarlo da SantiArgo Silva, più un metronotte che un centravanti, nel mago Silvan. In tutte le migliori favole che si rispettino c’è sempre un principe, e Silva non avrà neanche bisogno di baciare Ranocchia, basterà scavalcarlo in dribbling per regalarci un sapore anche quello ormai quasi dimenticato, la vittoria a Milano.

2 commenti:

  1. Un giorno si andrà a ricercare chi fu a commentare per primo il primo commento di Pollock ed io potrò vantarmene. Che domenica sian coccoli e non caccole!

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  2. ....e quel giorno io dirò che sono stata la seconda perchè le coccole son così: una tira l'altra, ecco....vorrei essere l'altra.

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