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sabato 25 gennaio 2020

La minestrina con il formaggino


Purtroppo saremo costretti a scendere dall’ascensore al piano non nostro per scappare da una persona raffreddata a morte, la nuova frontiera dell’ipocondria ce la farà vedere come affetta da Coronavirus. Niente di così diverso da chi pensava che con un altro allenatore avremmo lottato per la Champions, Hagi fenomeno, i soldi non sono un problema. Per non parlare del Bambi e di quando cuoceva il toast con il ferro da stiro. Ma adesso c’è da sperare soprattutto che Beppe non sia un allenatore unicamente di forte impatto, mi viene in mente quando mangi la minestrina con il formaggino e becchi una cucchiaiata con un pezzo grande di formaggino che ti avvolge tutta la bocca, e la cucchiaiata dopo niente. Che la cucchiaiata dopo niente non sia a partire dalla partita di oggi insomma. Non pretendiamo tre punti puntuali come il rutto dopo la Coca Cola, ma non vogliamo più neanche perdere sempre come il Milan di Pioli. Il Bambi che vuole credere ancora in Rocco sostiene che abbia paura a spendere perché teme che le quotazioni non siano consone al valore dei giocatori trattati. Esempio più calzante la richiesta di 300.000 € di Benigni per partecipare a Sanremo, troppo secondo lui per uno che non fa più ridere dal 94. C’è anche da dire che il Bambi ne ha passate tante e non è più così lucido, specie dopo gli ultimi episodi in cui si era messo a dirottare i propri viaggi mentali. Intanto ieri tra la conferenza stampa di Iachini e le notizie di mercato mi sono reso conto che amare il prossimo di venerdì è più facile. Così forse vado di ribollita. Per questo mi piace circondarmi di bottiglie di vino e matite. Vino con tappo a vite. Anche per non pensare che stanotte devo essere invecchiato, mentre dormivo. E poi perché i miei editoriali sono discorsi in cui parlo a me stesso rivolgendomi ad altri che non mi ascoltano.

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