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domenica 19 gennaio 2020

Beppe l'egiziano


Intanto onore e scuse a Beppe, almeno da parte mia che l’ho ritenuto un biglietto d’ingresso verso la mediocrità ritenendolo scarsamente dotato. Invece ha ribaltato la squadra come un calzino, evidenziando i danni di Montella (anche da un punto di vista fisico), rivalutando in parte il mercato. Lirola sembra un altro giocatore, Pulgar è finalmente positivo, Benassi recuperato. Castrovilli gigantesco. Centrocampo liberato subito dall'ancora croata. Ha fatto un gran bel lavoro in questi 20 giorni. Complimenti. Aveva avuto lo stesso impatto anche a Empoli, poi sappiamo come è finita. Spero quindi di aver sbagliato a pensare ad un allenatore più glamour per appagare la nostra propensione alla bellezza, evidentemente c’era bisogno di uno come lui che invece rappresenta quell’egiziano da cui dobbiamo andare per scansare le pizzerie gourmet, quando di notte ci viene voglia di una porcata con salsiccia, wurstel, cipolla e peperoni. Che poi così come la squadra ha trovato se stessa, anche io quando esco di casa per andare alla ricerca del tifoso che è in me, mi ritrovo dall’egiziano a mangiare la pizza. Rimane solo quel cappellino che neanche l'egiziano ha osato tanto. Il Bambi che avrebbe voluto farsi una birretta prima di addormentarsi, colto da questa inaspettata febbre del sabato sera, alla fine ha preso un Tachifludec. In caso di sconfitta stamani aveva deciso di camminare sulle grate per dimostrare alla compagna di non avere più niente da perdere. Che la morte non gli faceva più paura. Troppo euforico invece alla fine per capire che quando lei gli ha detto di prepararsi per la prova costume si riferiva al carnevale. Troppo ingenua lei per capire che fosse strafatto dalla cannabis legale e che non avesse gli occhi arrossati dal pianto scoppiato fragoroso dopo il meraviglioso gol di Vlahovic. Le premesse erano ben altre, pensando di perdere infatti aveva già preparato il terreno, e alla compagna aveva anticipato che se la vita offre limoni lei che usciva per andare alla Coop avrebbe dovuto comprare sale e tequila. Ma ha comunque messo in campo il piano B recriminando per il gol di Orsolini che avrebbe voluto dire 4 vittorie su 4. Superato il Napoli, quasi raggiunto il Toro, e così è stata comunque tequila. Godere di certe ritrovate sensazioni in un trionfo di emozioni circolari così mi porta a dire che tornare a casa da una trasferta tradizionalmente difficile come questa, con i tre punti, è come tornare a casa con il vassoio delle paste, è roba d’altri tempi.

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