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giovedì 9 giugno 2016

Stanotte a Firenze



Vi seguo un po’ da lontano in questi giorni e non solo perché sono sulle Alpi Retiche, ma piuttosto perché siete destabilizzati dall’impazzare delle bufale di mercato. Insomma, percepisco una certa tropicalizzazione del vostro umore. Del tipo prima sto bene, poi sto male, poi sto benino, poi sto così così, poi sto malissimo. Poi sto cazzo. Ai ragionieri dell’albo d’oro, quelli cioè che fanno il conto di quanti anni sono che non vinciamo niente, rispondo che nel 1996 Anna Falchi posò per il calendario di Max;  il luglio del 1996 per il "Pecchioli Gomme" di viale Petrarca durò 10 anni. Mentre a quelli che ce l’hanno con Cognigni faccio presente il lato positivo di questo tempo instabile che permette molto più agevolmente di veder passare il cadavere del loro nemico, visto che il fiume è ormai ovunque. Poi in serata è arrivata la sentenza Salah, in tempo per sfruttare tutta la luce delle giornate lunghe e concimare la propria avversione nei confronti della società. Palate di merda insomma finché si vedeva per non tirarsele sui piedi. Per me invece che la Fiorentina ha sempre ragione, la sentenza è ridicola, anzi dico di più, chi ha emesso un tale obbrobrio sono gli stessi che scrivono le porzioni sui pacchi di tortellini. Scusatemi se la penso a senso unico, ma sono un tifoso all'antica, di quelli che è sempre rigore per la Fiorentina e l’arbitro è notoriamente becco, o se preferite, di quelli che vanno ancora a puttane e non a escort. E a proposito dei propri incubi, per me Satana non si nasconde dietro questa proprietà, ma nelle serie TV in cui le donne trombano con il reggiseno addosso. Per ammorbidire certe ossessioni un rimedio temporale c’è, guardate “Stanotte a Firenze”, il programma di Alberto Angela dedicato alla nostra città. Un programma quello di stasera che con l'aiuto della sofisticata tecnologia vi farà dimenticare per un po' la vergogna di essere tifosi Viola, ci racconteranno un capoluogo toscano di notte senza le tradizionali folle di turisti marchigiani, grazie a particolari tecnologie: non solo l’altissima definizione delle immagini, ma anche le riprese fatte con i droni. Al classico racconto in stile documentario si affiancheranno mini fiction e si ricorrerà anche alle tecniche della polizia scientifica, “quasi un moderno CSI ”. Se tra i ritratti del Corridoio Vasariano riaffiorerà improvvisa la vostra ossessione e vi sembrerà di vedere il volto di qualcuno della società, vi assicuro che si tratterà solo di una somiglianza. Tranquilli è stato tutto già verificato.

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